In bilico al Consiglio superiore della Magistratura l’ipotesi, ritenuta abbastanza probabile, del trasferimento d’ufficio del Procuratore Generale di Catanzaro Otello Lupacchini.
La Prima Commissione del Csm, presieduta dal consigliere togato, Sebastiano Ardita (Autonomia & Indiperndenza), ha infatti deciso, all’unanimità, di aprire una pratica di incompatibilità ambientale nei confronti del Procuratore Generale Lupacchini, che è stato già convocato per lunedì prossimo a Palazzo dei Marescialli per essere audito nell’ambito della procedura prevista dall’art. 2 della legge sulle guarentigie, che prevede il trasferimento d’ufficio dei magistrati quando per qualsiasi causa, anche indipendente da loro colpa non possono nella sede che occupano amministrare giustizia nelle condizioni richieste dal prestigio dell’ordine giudiziario.
Lupacchini sarà sentito a Palazzo dei Marescialli in merito alle dichiarazioni rilasciate nel corso di una intervista televisiva al Tgcom nella quale – dopo l’operazione antimafia del 19 dicembre scorso che ha portato all’arresto di oltre 330 persone – avrebbe delegittimato pubblicamente l’operato del procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, ed in merito ad altri comportamenti che, sempre secondo la Prima Commissione del Csm, appannerebbero l’immagine del magistrato e la sua capacità di operare con la necessaria indipendenza ed autonomia nel Distretto. A chiedere l’intervento del Csm dopo le dichiarazioni di Lupacchini erano stati i togati di Area e di Magistratura Indipendente.
La prima commissione del Consiglio superiore della magistratura ha contemporaneamente deciso, all’unanimità, di aprire una pratica a tutela del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, anche a seguito delle richieste dei togati di Magistratura Indipendente e Area formulate nelle scorse settimane all’indomani dell’intervista rilasciata dal procuratore generale Otello Lupacchini, che aveva parlato di “evanescenza di molte operazioni della procura di Catanzaro”, e dei commenti su Facebook dalla parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio, moglie di uno dei indagati della maxi inchiesta.
La parlamentare ha scritto testualmente : “Gratteri arresta metà Calabria! E giustizia? No è solo uno Show! Colpire mille per non colpire nessuno. Anzi si. Colpire la possibilità di Oliverio di ricandidarsi. Il resto finirà in una bolla di sapone come il 90% delle sue indagini. E la ‘ndrangheta continuerà a prosperare come ha fatto in questi anni”.
A chiedere la tutela per Gratteri era stato successivamente, il 3 gennaio, anche il consigliere laico Fulvio Gigliotti (M5S). All’audizione di lunedi’ Lupacchini potrà farsi assistere da un difensore.