Antimafia: cambio di parametri temporali per l’effetto Contrada
Al rallenty , non prima dell’estate del 2018, ma l’effetto Contrada potrebbe incidere notevolmente sul piano politico e giudiziario. Tanto che le varie Direzioni distrettuali antimafia delle Procure della Repubblica e il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti stanno decidendo vari interventi per attualizzare, in corso d’opera, parametri temporali, attività investigative e strategie.
La ratifica decisa dalla Cassazione della sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo, che ha annullato la condanna a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa di Bruno Contrada, determinerà il riesame di numerosi casi analoghi.
La Corte Europea ha infatti stabilito che il perfezionamento giuridico della fattispecie del reato di concorso esterno in associazione mafiosa si è concretizzato il 5 ottobre del 1994, quando le sezioni unite della Cassazione lo definirono e circostanziarono concretamente. Prima di quella data il concorso esterno mafioso non è dunque contestabile.
Circostanza temporale che potrebbe riguardare Marcello Dell’Utri, ex senatore e cofondatore di Forza Italia che dal 2014 sta scontando una condanna a 7 anni di reclusione.
La rilevanza della sentenza Contrada riguarda soprattutto l’immediata esecuzione, ribadita e sancita dalla Suprema Corte, delle decisioni a Strasburgo della Corte Europea per i diritti dell’uomo che devono essere applicate in Italia senza margini di interpretazione.
Se a Strasburgo accoglieranno il ricorso contro l’applicazione retroattiva della legge Severino anche Silvio Berlusconi potrebbe rientrare in politica a pieno titolo e candidarsi.
Ma tanto per l’ex Cavaliere quanto per dell’Utri i tempi saranno decisivi. Per il caso Berlusconi la Corte di Strasburgo si riunirà il 22 novembre ed emetterà la sentenza non prima di aprile, maggio 2018. Senza che il leader di Fi possa candidarsi alle politiche del 2018.
Per Dell’Utri invece non è stata neanche fissata l’udienza e quindi la pronuncia potrebbe arrivare a condanna scontata. Come per l’ex numero tre del servizio segreto civile degli anni ’90, Bruno Contrada, la cui ombra – secondo il pool antimafia di Palermo- sarebbe aleggiata nei dintorni delle stragi Falcone e Borsellino, fallito attentato dell’Addaura e omicidi Giuliano e Cassarà compresi.