Sicilia: il parto decisivo per le politiche
Da Goethe a Pirandello, al cubo di Rubik, le regionali del 5 novembre in Sicilia hanno già esaurito tutte le metafore e le similitudini.
E’ già certo comunque che prima ancora che a Palermo, i sismografi di tv e giornali, registreranno l’intensità del terremoto politico che in un caso o nell’altro l’elezione del nuovo Presidente della Regione siciliana provocherà a Roma.
Pd e Cinque Stelle si giocano le politiche. E la fase di recupero del centro destra non esclude una partita a tre.
Resettati dal metodo Orlando gli schieramenti politici stanno affrontando le doglie del difficile, e soprattutto decisivo, parto delle candidature.
L’elezione per la quinta volta di Leoluca Orlando a Sindaco di Palermo evidenzia come sia possibile aggregare una maggioranza formata non soltanto dai partiti, il cui ruolo viene anzi ridimensionato, ed ottenere ampio consenso da parte dell’opinione pubblica che si riconosce in un esponente della società civile credibile e esperto, cooptato dalla politica ma che è rimasto al di sopra delle parti.
E’ la fotografia della candidatura di Piero Grasso, invocata da un’area più ampia dI quella riconducibile al Pd e al centro sinistra. Ma che non è stata accettata per motivi istituzionali dal Presidente del Senato. Un diniego che al Nazareno considerano non definitivo.
Quindi anche se in movimento il quadro delle candidature presenta dei punti di riferimento:
- Pd: Piero Grasso
Rimane l’unico candidato vincente. Potrebbe accettare solo in considerazione della certezza di un accordo politico per una rapida successione alla Presidenza del Senato. Fra i nomi che circolano per l’eventuale cambio della guardia a Palazzo Madama figurano quelli di Pierferdinando Casini e della Vice Presidente Linda Lanzillotta. Dai precari equilibri interni del Pd, oltre alle decisive elezioni siciliane, dipendono anche le candidature delle regionali di Lazio e Lombardia, che vedono attualmente in pool position il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e l’uscente Presidente Nicola Zingaretti.
- Centro destra: Giovanni La Via
L’europarlamentare rappresenta l’unica candidatura unitaria di riferimento per tutta l’area che va da Forza Italia agli alfaniani ai centristi di Giampiero D’Alia. Berlusconi è alle prese anche con le candidature di Lombardia e Lazio. Per il disco verde all’uscente Roberto Maroni l’ex Cavaliere ha chiesto l’appoggio della Lega per Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice. Ad un anno dal terremoto, il mancato avvio della ricostruzione (un dato per tutti: resta ancora da rimuovere il 92% delle macerie) peserà infatti in maniera determinante sul voto.
- Cinque Stelle: Giancarlo Cancellieri
Nonostante l’appoggio personale di Grillo, Casaleggio e dei volti più noti del movimento, l’appeal del 42nne geometra di Caltanissetta parlamentare regionale uscente, secondo i sondaggi, non sarebbe ancora decollato. Ma i grilini non sono riusciti a convincere i magistrati e i vari esponenti della società civile contattati. Dopo le amministrative un’alta eventuale sconfitta in Sicilia, e gli effetti in progress della giunta Raggi a Roma, rischiano di farli uscire di scena.