Il Direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha lanciato l’allarme sui pericoli di combattimenti, bombardamenti ed esplosioni nei pressi delle 4 centrali nucleari operative dell’Ucraina in cui sono installati un totale di 16 reattori: 4 a Rivne, a ovest di Kiev, 2 a Khmelnitskiy, a sudovest, 4 a Sud Ucraina, a sud e 6 a Zaporizhzhe, ai confini meridionali della regione del Donbass.
” Sono gravemente preoccupato per la situazione. E’ la prima volta che si verifica un conflitto armato tra le strutture di un vasto programma di energia nucleare consolidato” ha affermato Grossi. Oltre a quelle operative in Ucraina vi sono anche altre 4 centrali atomiche dismesse, fra cui l’impianto di Chernobyl, teatro nel 1986 del peggior disastro nucleare del mondo.
In una intervista al quotidiano parigino Le Monde, lo storico Thomas Gomart, direttore dell’Istituto francese delle relazioni internazionali, si è detto sbalordito non soltanto dall’attacco e dall’offensiva russa, quanto dalle motivazioni politico militari espresse da Putin che ha fatto compiere a Mosca un salto mortale dalla logica del conflitto limitato alla guerra totale. Per Gomart “l’invasione dell’Ucraina segna un punto di svolta per l’intero sistema delle relazioni internazionali che porterà alla formazione di nuove coalizioni geo-economiche rivali e ad una riorganizzazione globale dei flussi marittimi, finanziari e dei dati”
Secondo lo storico francese, con l’intento dichiarato di spaventare gli occidentali e terrorizzare gli ucraini, creando shock, senza riuscire a piegarli, Putin ha imbarcato il popolo russo in una guerra che “non é la sua”.
Con la guerra – analizza Gomart – ” Mosca punta ad imporre un cambio degli assetti europei sotto gli occhi degli occidentali, passando così da una logica di guerra limitata ad una logica di guerra totale”.
Con l’invasione dell’Ucraina su vasta scala, Putin é inoltre passato al registro del conflitto ibrido, combinando una buona dose di interventi cibernetici, disinformazione, operazioni speciali, coercizione militare. Nel minacciare “conseguenze mai viste nella storia” per i Paesi che lo ostacoleranno, il Presidente russo ha veicolato esplicitamente la minaccia nucleare, confermando l’evoluzione della dottrina nucleare della Russia, orientata ad un utilizzo tattico dell’arma ed alludendo anche allo spazio ed il mare aperto. Del resto nel novembre 2021, quando ha fatto distruggere con un missile in orbita uno dei vecchi satelliti russi, Mosca ha dato prova di essere pronta alla guerra nello spazio exo-atmosferico o attraverso tale spazio, ad esempio in prospettiva distruggendo cavi sottomarini dai quali transitano dati, con conseguenze inimmaginabili.
Per lo storico francese, guardando oltre gli obiettivi finora dichiarati di Putin – “il suo sogno neo-imperiale potrebbe trasformarsi in un incubo identitario”. Per Gomart, tentando di schiacciare gli ucraini il capo del Cremlino non fa però altro che preannunciare una “nuova disgrazia russa”.
Fonti: Le Monde Agi