“L’anima della Dc resuscita a Bruxelles”, é a tarda notte il commento a caldo degli ambienti parlamentari romani dopo il via libera delle commissioni del Parlamento Europeo alla nomina a Vicepresidenti esecutivi di Raffaele Fitto e della socialista spagnola Teresa Ribera della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen.

Anche se il 55enne figlio dello scomparso Presidente della Regione Puglia ed esponente di rilievo della Dc Salvatore Fitto, dopo un trentennio di esperienze di governo, parlamentari ed europarlamentari nelle file della Democrazia Cristiana, é passato nel 2019 a Fratelli d’Italia, l’anima democristiana della ratifica della vicepresidenza esecutiva della Commissione Europea emerge con tutta evidenza per il decisivo ruolo del Partito Popolare europeo che ha piegato la resistenza dei socialisti spagnoli che si opponevano all’ex esponente del Governo di Giorgia Meloni.
Più che Fitto, per il quale il passato democristiano ha rappresentato un passepartout politico, il braccio di ferro fra Ppe e Socialisti spagnoli riguardava l’accesa opposizione che alle Cortes di Madrid il Partido Popular iberico conduce nei confronti del governo presieduto dal leader socialista Pedro Sánchez, che si regge su una risicata maggioranza formata, oltre che dai socialisti, dalla sinistra e dai nazionalisti catalani.
Il compromesso risolutivo che ha sbloccato la nomina di Teresa Ribera e a carambola anche quella di Raffaele Fitto, é stata la clausola inserita nella nomina dell’esponente spagnola che la vincola alle dimissioni in caso di coinvolgimento diretto nell’inchiesta giudiziaria in corso per le presunte mancate prevenzioni e soprattutto per la non tempestività dei soccorsi per la devastante alluvione che a Valencia ha travolto e ucciso 220 persone.
Ricevuto al Quirinale e incoraggiato dal Presidente Sergio Mattarella quando pareva che la vicepresidenza esecutiva all’Italia potesse sfumare, per Raffaele Fitto si sono espressi favorevolmente esponenti nazionali di primo piano come Romano Prodi e Mario Monti.

E molto probabilmente, superate di slancio e con un evidente successo di partito le regionali in Emilia Romagna ed Umbria, il Pd non farà mancare i suoi voti a Fitto nella ratifica della seduta plenaria del Parlamento europeo che si svolgerà la settimana prossima a Strasburgo.
Una nomina caparbiamente proposta, voluta e sostenuta contro tutti e contro tutto dalla Premier Giorgia Meloni e che rappresenta in fatto di scelte di candidature e nomine politiche un ennesimo successo personale della Presidente del Consiglio.