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L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all’Ucraina

Pace a Gaza e agli uomini di buona volontà verrebbe da dire, parafrasando l’invocazione del Vangelo di Luca.

Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella martoriata striscia di Gaza ed nelle prossime ore rilascerà le prime 5 soldatesse israeliane in cambio di 250 detenuti palestinesi.L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaDopo il disco verde di Mohammed Sinwar, il nuovo leader “ombra” che guida Hamas, descritto come più feroce del fratello ucciso, il cessate il fuoco e la tregua sono stati sottoposti all’approvazione finale del  governo di Gerusalemme.

Un’approvazione non scontata viste le tensioni e le minacce di dimissioni del ministro ultra conservatore Bezalel Smotrich che ha definito senza mezzi termini l’accordo “una catastrofe”. Un evidente allarme riguardante il concreto rischio che i detenuti liberati da Israele,  in particolare gli ergastolani condannati per attentati e stragi terroristiche, possano far risorgere dalle ceneri Hamas.

La fragilissima intesa, raggiunta dopo 15 mesi di conflitto che ha completamente raso al suolo Gaza, prevede 3 fasi la prima delle quali prevede il rilascio graduale di 33 ostaggi nell’arco di 6 settimane, fra cui donne, bambini, adulti anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi detenuti da Israele.L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaFra i 33 ostaggi ci sarebbero appunto 5 soldatesse israeliane, ognuna delle quali verrebbe rilasciata in cambio di 50 prigionieri palestinesi, fra cui 30 militanti condannati all’ergastolo. Alla fine della prima fase dell’accordo, tutti i civili – vivi o morti – saranno rilasciati. Dopo questa prima fase l’esercito israeliano si ritirerà da diverse aree consentendo il rientro dei residenti.

Completano gli accordi le clausole sull’istituzione di una zona cuscinetto di 1,5 chilometri su tutto il confine fra la striscia e Israele e per il cosiddetto asse Filadelfia, un corridoio cuscinetto lungo il confine fra Gaza e l’Egitto, mentre l’amministrazione di quel che resta della striscia sarà affidata all’Autorità nazionale Palestinese ed a un contingente delle Nazioni Unite.L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaAl di là dei terribili bilanci delle vittime, soprattutto civili fra la popolazione palestinese, usati come scudi umani per occultare e difendere il dedalo di  tunnel sotterranei di Hamas, il cessate il fuoco assume diversi significati, militari strategici e politici che attengono agli assetti del Medio Oriente e agli equilibri internazionali.

Il più evidente riguarda la conferma e il notevole rafforzamento dell’indiscussa superiorità militare in tutta l’area di Israele, che ha reagito con estrema durezza al disumano attacco compiuto sul proprio territorio, il 7 ottobre del 2023, da Hamas. Un blitz che ha fatto scempio di bambini, donne, anziani e si é concluso con la cattura di oltre 250 ostaggi.

La reazione delle forze di difesa israeliane ha fatto letteralmente tabula rasa in superficie e nelle viscere di Gaza delle roccaforti del gruppo terroristico e decimato uno dopo l’altro i suoi capi.L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaOltre ai due massimi vertici, Ismael Haniyeh, eliminato a Teheran e Yahya Sinwar, braccato e colpito a morte mentre fuggiva fra le macerie di Gaza, sono stati eliminati un centinaio fra leader e comandanti dell’organizzazione militare palestinese islamista e fondamentalista denominata  Hamas, acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya.

Nell’autunno scorso l’esercito e l’aviazione di Israele israeliane hanno inoltre disarticolato in Libano le milizie islamiche degli Hezbollah, alleati e fiancheggiatori di Hamas.L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaDopo una serie di bombardamenti, uno dei quali ha ucciso a Beirut il capo supremo  delle milizie Abbas al-Musawi, i reparti  corazzati hanno poi ricacciato gli Hezbollah oltre il fiume Litani, a 30 km dal confine con Gaza e Israele.

La svolta conclusiva si é verificata all’inizio del dicembre scorso, con la caduta in Siria dello spietato regime di  Bashar Al-Assad che ha  privato le milizie libanesi di una via di fuga e soprattutto dei continui rifornimenti di armamenti che attraverso il territorio siriano ricevevano dall’Iran.

L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaSconfitto su tutti i fronti e costretto ad uscire allo scoperto, rendendo palese il ruolo di mandante e coordinatore di Hamas e Hezbollah, il regime degli yahatollah iraniani ha ingaggiato una sorta di guerra diretta non dichiarata con Israele.

Ma i ripetuti scambi di attacchi missilistici hanno determinato il ridimensionamento di Teheran e la distruzione delle basi sul Mar Rosso dalle quali gli Houthi, le milizie sciite zaydite dello Yemen armate dai pasdaran iraniani, attaccavano le navi mercantili in transito per il Canale di Suez.L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaDopo la fine della decennale guerra siriana, col diretto coinvolgimento armato della Russia, che ora sta abbandonando le basi concesse da a Putin, il depotenziamento e la profonda crisi economica e sociale dell’Iran, la riduzione ai minimi termini di Hamas, Hezbollah e Houthi, il cessate il fuoco a Gaza completa il quadro del netto predominio in tutto il Medio Oriente di Israele e degli alleati occidentali di Gerusalemme, a cominciare dagli Stati Uniti.

Temporanea o meno, perché nessuno si fa illusioni su una ripresa degli scontri se non si risolve la storica questione palestinese, la fine della guerra a Gaza fa comunque convergere e concentrare gli sforzi internazionali sul versante del conflitto in Ucraina.L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'UcrainaUn conflitto iniziato quasi tre anni addietro con la tentata invasione scatenata dalla Russia di Putin e caratterizzato dalla sorprendente ed eroica resistenza del popolo ucraino che, col supporto militare e dell’intelligence occidentale, in special modo americana e inglese, non solo ha tenuto fronte alla preponderante superiorità militare di Mosca, ma ha inflitto gravissime perdite all’armata di Putin e si é spinta oltre i confini russi occupando parte della regione di Kursk.

Ai commentatori e agli esperti di strategie geo-politiche che si interrogano sulle analogie e le differenze fra Gaza e il conflitto russo-ucraino, gli ambienti diplomatici e militari euroatlantici rispondono che se scendere a patti con Hamas é al limite dell’umanità, trattare con Putin é come tentare di attraversare un fiume affollato di coccodrilli e piraña. Il fattore decisivo che ad un certo punto imporrà il cessate il fuoco anche sul fronte ucraino é rappresentato dalla convergenza dell’eterogenesi dei fini degli Stati Uniti di Trump, dell’Europa, della Cina e dei nove paesi Brics, dei quali con India, Brasile, Indonesia e sud Africa fa parte anche la Russia.

Una tale convergenza di interessi economici e commerciali che metterà con le spalle al muro Putin e, quanto meno, congelerà il conflitto sulle posizioni attuali. Una soluzione neo Coreana, dove da 72 anni vige un bellicoso armistizio mai seguito da una pace.

Un pareggio che sa di impotenza e che é costato al popolo russo più di  mezzo milione fra morti e feriti, la quasi distruzione delle forze armate convenzionali e un dissesto economico da Paese sud americano.

Un impasse che nonostante tutti gli sforzi propagandistici potrebbe risultare esiziale per Vladimir Putin e fornire l’alibi decisivo per un cambio di guardia al Cremlino.

L’onda lunga della tregua a Gaza dal Medio Oriente all'Ucraina

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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