Cornetti rossi e salmi religiosi. Non per superstizione e neanche per fede, ma nel centro destra sta comunque crescendo il timore per la doppia maledizione del Quirinale e dell’emulazione politica del Credo cattolico.
![Quirinale e credo la doppia maledizione del centrodestra](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2022/08/fabm-2iwiayjicx-600x442.jpg)
Sondaggi alla mano e constatazione diretta fra la gente e sui social dello sdegno suscitato, a Fratelli d’Italia è scattato l’allarme per la valanga di autogol elettorali che stanno collezionando Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.
Oltre alla gravità istituzionale del coinvolgimento personale e della delegittimazione del ruolo di garante della Costituzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le affermazioni al limite della mala fede del leader di Forza Italia su un presidenzialismo ancora tutto da definire, incardinare e varare, stanno scuotendo in profondità l’opinione pubblica.
Analogo lo smarrimento, l’incredulità e la condanna per lo “smorfiamento“ da parte del Segretario della Lega della preghiera del Credo, sintesi profonda e insieme manifesto vissuto della religione cristiana.
Difficile valutare quali dei due giganteschi harakiri politici determinerà più crolli di voti. Quella che potrebbe definirsi la maledizione del Quirinale, in realtà si sarebbe già manifestata nei confronti di Berlusconi, Salvini e del centro destra, usciti pesantemente sconfitti e profondamente divisi dalle elezioni presidenziali di inizio anno che determinarono la mortificante ritirata del Cavaliere, la netta bocciatura di tutti i candidati di area e la rielezione a furor di popolo di Mattarella.![Quirinale e credo la doppia maledizione del centrodestra](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2022/02/il-sogno-dellitalia-di-mattarella-democrazia-pace-e-giustizia2-600x400.jpg)
Evocare senza alcun fondamento, e per di più con uno sfacciato ed anche ridicolo interesse personale, le dimissioni del Capo dello Stato significa mettersi contro il vastissimo e sincero consenso popolare di Mattarella, applaudito e acclamato a lungo dovunque e considerato dalla stragrande maggioranza degli italiani l’imparziale baricentro che in questi drammatici anni ha assicurato la stabilità democratica del Paese. Dopo Draghi, mettere in discussione Mattarella sarebbe davvero troppo.
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