Polvere di 5 Stelle
Oscar per la sconfitta perfetta ai Cinque Stelle. Visti i titoli e i commenti unanimi di giornali e tg si ha davvero l’impressione che una delle statuette dei premi cinematografici sia ironicamente sfuggita dalla notte di Hollywood per essere mestamente attribuita al M5S.
Dal Friuli alla Sardegna, passando per l’Abruzzo i grillini, a pochi mesi dal trionfo delle politiche del 4 marzo 2018, hanno infatti totalizzato un tris di sconfitte elettorali una più grave dell’altra.
Se non proprio nudo, come nella fiaba di Andersen, il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio è comunque in braghe di tela. In sintesi il dato complessivo che scaturisce dai primi risultati delle elezioni Regionali in Sardegna evidenzia infatti il tracollo dei 5 Stelle, il testa a testa fra il candidato del Centrodestra Solinas e quello di Centrosinistra, Zedda, per la presidenza della Regione ed il recupero del Pd.
Secondo degli exit poll diffusi dal consorzio Opinio Italia per la Rai, Solinas registra una forbice che oscilla tra il 36,5% e il 40,5%; Zedda é accreditato di una percentuale che va dal 35% al 39%;
Mentre il candidato grillino Desogus è inchiodato ad una forbice fra il 13,5% e il 17,5%.
Altro dato sorprendente è il successo del sindaco Pd di Cagliari Massimo Zedda che starebbe ottenendo più voti personali rispetto al candidato del Partito Sardo d’Azione e di tutto il centrodestra Christian Solinas.
Quanto ai voti di lista, invece, molto netta sarebbe l’affermazione del centrodestra, che avrebbe raccolto una percentuale di voti fra il 43% e il 47%, con la Lega tra il 12 e il 16%, Forza Italia tra il 6 e il 10%, Fratelli D’Italia tra il 2 e il 5%;
Il centrosinistra sarebbe fermo tra il 27% e il 31%, con il Partito Democratico tra il 13% e il 17%; Movimento 5 Stelle tra il 14,5% e il 18,5% dei consensi.
Nonostante la profonda crisi di un Pd da 11 mesi senza leader, l’affermazione di Zedda indica non solo al centro sinisistra, ma a tutta la sinistra la strada dei Sindaci apprezzati amministratori e dei candidati con radicamento nei territori come Giovanni Legnini.
Una strada che alle europee potrebbe determinare il rafforzamento delle liste del Pd con le candidature dell’ex primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia e dell’attuale sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e se non dovesse farcela alle regionali probabilmente anche del Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
Inequivocabile comunque il trend che scaturisce dai primi dati delle regionali della Sardegna: complessivamente il centrodestra é in netto vantaggio rispetto al centrosinistra mentre si accentua il crollo elettorale dei Cinque Stelle che dal 42,48% delle politiche del 4 marzo 2018 perdono il 28 e più per cento, cioè tre quarti dei voti e si assestano, secondo i primi rilevamenti statistici, fra il 13/18%.
Inevitabili i contraccolpi sul Governo e sulla leadership di Di Maio.
Se il vice premier e tre volte Ministro viene processato e implode anche all’interno dei 5 Stelle, l’esecutivo è destinato a reggere soltanto fino a voto definitivo del Senato sull’immunità parlamentare di Matteo Salvini.
Poi liberi tutti di deragliare sulla Tav o sull’autonomia regionale. Arrivare alle elezioni Europee del 26 maggio per il Governo sarà davvero un’impresa.
E in ogni caso scansare la crisi di Governo a Pasqua accumulerà ulteriori tensioni fra 5 Stelle e Lega per il dopo super lunedì nero del 27 maggio. Il day after delle europee, per il quale chi più chi meno tutti gli istituti demoscopici, anche quelli dello stesso Parlamento Europeo, hanno previsto il crollo di grillini e l’exploit della Lega ad oltre il 32 per cento…
Sardegna insomma laboratorio politico della nuova maggioranza di Governo.