Sardegna tombale per i 5 Stelle che perdono più del 60% dei voti. Il risultato del voto sardo sta certificando un tracollo choc, davvero sconvolgente per i grillini che in 11 mesi sono passati nell’Isola dal 42,48% delle politiche del 4 marzo 2018 al 9/10% delle regionali, con una perdita record di oltre 30 punti percentuali, più dei tre quarti dei voti in meno.
Già metà pomeriggio è apparsa pressoché scontata la vittoria del candidato di Centrodestra Christian Solinas accreditato di una percentuale di voti che sfiora, e in certi casi supera, il 50%. Mentre Massimo Zedda, Sindaco Pd di Cagliari e candidato del Centrosinistra non va oltre il 33% ed il grillino Desogus è inchiodato a cavallo del 11%.
Davvero un Oscar per la sconfitta perfetta ai Cinque Stelle. Visti i titoli e i commenti unanimi di giornali e tg si ha davvero l’impressione che una delle statuette dei premi cinematografici sia ironicamente sfuggita dalla notte di Hollywood per essere mestamente attribuita al M5S.
Dal Friuli alla Sardegna, passando per l’Abruzzo i grillini, a pochi mesi dal trionfo delle politiche del 4 marzo 2018, hanno infatti totalizzato un tris di sconfitte elettorali una più grave dell’altra.
Se non proprio nudo, come nella fiaba di Andersen, il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio è comunque in braghe di tela anche se il Vice Premier e tre volte Ministro invece di riflettere su un eventuale passo indietro ha annunciato per le prossime ore profondi cambiamenti organizzativi. Davvero tardi per piangere sul latte versato in Sardegna…
L’altro dato che emerge dal voto in Sardegna riguarda il recupero del Pd. Nonostante la profonda crisi del partito democratico, da oltre un anno di un leader, l’affermazione di Zedda indica non solo al centro sinistra, ma a tutta la sinistra la strada dei Sindaci apprezzati amministratori e dei candidati con radicamento territoriale, come Giovanni Legnini.
Una strada che alle europee potrebbe determinare il rafforzamento delle liste del Pd con le candidature dell’ex primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia e dell’attuale sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e se non dovesse farcela alle regionali probabilmente anche del Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
Nel Centro destra si registra la tenuta di Forza Italia e un contemporaneo exploit della Lega, presentatasi per la prima volta in Sardegna alle regionali.
Inequivocabile comunque il trend complessivo: il centrodestra é in netto vantaggio sul centrosinistra mentre la débâcle dei Cinque Stelle innesca inevitabili i contraccolpi per il Governo e per la leadership di Luigi Di Maio.
Se il vice premier viene processato e implode anche all’interno dei 5 Stelle, l’esecutivo è destinato a reggere soltanto fino al voto definitivo del Senato sull’immunità parlamentare di Matteo Salvini.
Poi liberi tutti di deragliare sulla Tav o sull’autonomia regionale. Arrivare alle elezioni Europee del 26 maggio per il Governo sarà davvero un’impresa.
E in ogni caso scansare la crisi di Governo a Pasqua accumulerà ulteriori tensioni fra 5 Stelle e Lega per il dopo super lunedì nero del 27 maggio. Il day after delle europee, per il quale chi più chi meno tutti gli istituti demoscopici, anche quelli dello stesso Parlamento Europeo, hanno previsto il crollo di grillini e l’exploit della Lega ad oltre il 32 per cento…
La Sardegna si conferma insomma laboratorio politico della nuova maggioranza di Governo. E per Di Maio e 5Stelle potrebbe essere davvero l’ultima chiamata