Ricorsi storici. Se il Califfo del terrore sbarca in NormandiaIn maniera inconsapevole ma diabolicamente simbolica, la frequenza del male coincide talvolta con la storia. Lo sbarco in Normandia, nell’estate del 1944, segna l’inizio della fine del disumano regime nazista che aveva trasformato l’Europa in un calvario. Esattamente 72 anni dopo, nella stessa zona dello sbarco alleato, i macellai dell’Isis fanno irruzione in una chiesa e dopo avere inneggiato alla Jihād, la cosiddetta guerra santa islamica, sgozzano sull’altare il parroco.
Anche se del tutto involontario (o no?) quest’ennesimo imprevedibile blitz fai da te dei lupi solitari rischia tuttavia di assumere la cupa valenza emblematica dello sbarco dei fondamentalisti islamici nell’Europa cristiana. Con l’agghiacciante prospettiva di trasformare il Califfo del sedicente Daesh in un profeta del terrorismo. L’inevitabile effetto mediatico conferisce infatti a questo assalto contro una cattedrale una dirompente carica emulativa che fa leva sulle intrinseche motivazioni pseudo-religiose di una jihad inculcata dagli integralisti fin dall’asilo. “La semina dell’odio” titola non a caso L’Osservatore Romano. Islam moderato, se ci sei, è indispensabile battere un colpo e scegliere da che parte stare.