Alle prese con un turbinio istituzionale, a metà fra la tempesta di sabbia amministrativa e l’uragano costituzionale, che sta stravolgendo tutti i già precari equilibri con la politica, le toghe procedono al rinnovo dei vertici dell’Anm.
La ritrovata compattezza della magistratura, unanimemente schierata contro la riforma della giustizia che il governo intende varare, incentrata sulla separazione delle carriere fra giudici e Pm, ha determinato la prevalenza della componente moderata di Magistratura Indipendente che con 2065 voti ha ottenuto 11 seggi nel Comitato direttivo nazionale.
Ad Area Democratica per la giustizia sono andati 1803 voti e 9 seggi. Unicost 1560 voti e 8 seggi. Magistratura democratica 1081 voti e 6 seggi ed Articolo Centouno 304 voti e 2 seggi. Massiccia la partecipazione al voto: 6.855 pari all’81,57%.
Il nuovo comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, che diventerà interlocutore del governo per i prossimi quattro anni, sarà eletto l’8 febbraio.
Sarà molto probabilmente una giunta unitaria, presieduta da un esponente di Mi. Questo almeno l’orientamento di massima e la prassi fin qui seguita di eleggere alla presidenza un rappresentante della componente più votata.
La toga che ha tenuto più consensi é quella del giudice del lavoro di Palermo, Giuseppe Tango di Mi. E sempre di Mi sono il secondo ed il terzo degli eletti.
Dalla radiografia del voto si ricava una mappa dettagliata della presenza territoriale delle correnti. Questo il quadro completo degli eletti e delle preferenze:
Mi – Giuseppe Tango (688 preferenze), giudice del lavoro di Palermo, Antonio D’Amato (652) procuratore della Repubblica Messina, Chiara Salvatori (569) giudice del Tribunale di Roma, Mariachiara Lionella Vanini (524) giudice del Tribunale di Milano, Gerardo Giuliano (427) consigliere della Corte d’Appello di Napoli, Stefano Ammendola (379) sostituto della procura della Repubblica di Milano, Cesare Parodi (366) procuratore aggiunto di Torino, Domenico Armaleo (358) giudice del Tribunale di Messina, Giulio Caprarola (338) sostituto della procura della Repubblica di Treviso, Paola Ciriaco (275) consigliere della Corte d’Appello di Catanzaro, Romina Incutti (194), Giudice presso l’ufficio del procuratore specializzato del Kosovo.
Il più votato di Area é risultato il pm di Rieti Rocco Maruotti (514 preferenze). Gli altri eletti sono Paola Cervo (464) del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Emilia Conforti (399) del Tribunale di Roma, Antonio Diella (380) del Tribunale di Foggia, Ida Teresi (294) della procura della Repubblica di Napoli, Chiara Valori (262) del Tribunale di Milano, Gianna Manca (237) del Tribunale di Brindisi, Andrea Vacca (232) della procura della Repubblica di Cagliari, Domenico Pellegrini (206) del Tribunale di Genova.
Per Unicost, il maggior numero di voti é andato a Marcello De Chiara, giudice a Napoli (414). Gli altri eletti sono Monica Mastrandrea (385) giudice del Tribunale di Torino, Dora Bonifacio (379) consigliere della Corte di Appello di Catania, Marinella Graziano (363) giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Paola Cesaroni (314) giudice del Tribunale di Bari, Gaspare Sturzo (294) della procura generale presso la Corte di Cassazione, Giuseppe Amato (285) giudice del Tribunale di Reggio di Calabria, Domenico Canosa (274) consigliere della Corte di appello de L’Aquila.
Il più votato di Md é il giudice milanese Sergio Rossetti (268). Eletto con Md anche Marco Patarnello (234 preferenze), sostituto pg in Cassazione. Gli altri eletti sono Stefano Celli (251) sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Rimini, Rachele Monfredi (191) giudice del Tribunale di Palermo, Leonardo Lesti (184) sostituto procuratore della Repubblica Tribunale di Milano, Giulia Marzia Locati (160) giudice del Tribunale di Torino.
Per Articolo 101, il più votato é l’uscente Andrea Reale, giudice a Ragusa, con 160 voti. Oltre a lui, é stata eletta Natalia Ceccarelli (74) della Corte d’Appello di Napoli.