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Tutte le sfumature del giallo da Simenon a Sal Costa

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Rubrica di critica recensioni anticipazioni

I cardini del pensiero Socrate Buddha Confucio Gesù

by Antonino Cangemi

L’Italia è un paese di santi, poeti, navigatori, e di lettori di “gialli”. Il genere poliziesco – detto “giallo” per il colore delle copertine di una serie di romanzi investigativi risalenti a un progetto editoriale della  Mondadori della prima metà dello scorso secolo – riscuote successo e garantisce salutari ritorni commerciali a un’editoria alle prese con i riflessi della crisi economica acuita dall’emergenza Covid-19.

Ciò fa storcere il naso a chi lo considera un sottogenere letterario e diffida per partito preso da tutto ciò che gode di buon mercato. In modo acritico e superficiale.Tutte le sfumature del giallo da Simenon a Sal Costa

Il poliziesco, le cui origini rinviano alla metà dell’800 e che annovera tantissimi autori di autentico spessore, è un genere letterario di tutto rispetto. Un prodotto, sia esso un libro o altro, può godere di credito commerciale ed essere di qualità. L’uno non esclude l’altro, come dimostrano tra l’altro, proprio nel poliziesco, i romanzi di uno dei maggiori scrittori del ‘900, George Simenon.

Naturalmente però vi è “giallo” e “giallo” (ma ciò vale anche per gli altri generi), sia sotto il profilo del valore estetico, sia del contenuto.

Vi sono “gialli” in cui prevale la concatenazione e lo sviluppo enigmatico degli eventi, altri che danno preminente rilievo alla psicologia dei personaggi oppure al contesto sociale, ecc.

Da ultimo in Italia si è affermato un filone poliziesco in cui la vena umoristica gioca un ruolo non secondario. A partire da Camilleri, per continuare con Marco Mavaldi e Gaetano Savatteri.

L’ultimo romanzo di Sal Costa, scrittore catanese con alle spalle altre convincenti prove narrative, “Come ammazzare il tempo quando sei morto” edito da Morellini, casa editrice milanese emergente nel panorama italiano, si muove lungo questo solco.

Tutte le sfumature del giallo da Simenon a Sal Costa
Sal Costa

Il protagonista è Salvuccio Di Fini, investigatore privato per caso (anni di studio all’Accademia a Milano gli sono serviti poco o nulla) spalleggiato da un pigro e stralunato cognato, Tano: una coppia che per la vis comica dei loro duelli verbali ricorda il duo La Manna-Piccionello dei romanzi di Savatteri, da poco sceneggiati in Tv.Tutte le sfumature del giallo da Simenon a Sal Costa

La vicenda ruota attorno alle investigazioni che un senatore, sospettando che la moglie lo tradisca, gli  affida. Salvuccio Di Fini deve controllare la signora, con chi si incontra, se, come presume il marito, coltivi relazioni extraconiugali. Ma non ne ha il tempo perché, poco dopo l’incarico, si scopre il suo cadavere. A questo punto l’indagine cambia radicalmente finalità e direzione: chi ha ucciso la signora? E per quali motivi? Il primo a essere sospettato è proprio il committente dell’incarico: il marito. Ma ciò che parte come una comune e banalissima investigazione per fatti di corna, man mano la storia va avanti assume impensabili aspetti rocamboleschi e l’intrigo coinvolge polizia, servizi segreti, mafia. Cosa riuscirà a scoprire il dilettante Salvuccio Di Fini? Come saprà cavarsela? Ricorrendo a quali arcani segreti di un mestiere che esercita per mancanza di altre e più gratificanti occupazioni?Tutte le sfumature del giallo da Simenon a Sal Costa

“Come ammazzare il tempo quando sei morto” è un romanzo di godibilissima lettura, un thriller che appassiona per il rapido incalzare dei fatti che si succedono in modo inatteso, e inoltre diverte per le gags dei protagonisti e per le situazioni grottesche e talora esilaranti che si generano. Ma un romanzo d’intrattenimento come “Ammazzare il tempo quando sei morto” – dai ritmi e dalla scrittura che richiamano tecniche cinematografiche – punta anche i riflettori sulla corruzione nei gangli del potere e, a suo modo, denuncia i malcostumi di una società afflitta dagli atavici mali che l’inquinano, oltre a rappresentare una sicilianità che, seppure attragga per il suo colore, non si confonde con i triti luoghi comuni. Un’ulteriore dimostrazione, il romanzo di Sal Costa, per chi disprezza la “leggerezza” del genere investigativo di come, in modo “leggero”, si possano toccare o almeno sfiorare temi di rilievo. E con buoni esiti estetici.Tutte le sfumature del giallo da Simenon a Sal Costa

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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