Papa Francesco alla svolta del sesto anno di Pontificato. Una svolta annunciata dalla numerologia e da Sant’Agostino.
Il sei indica la sesta lettera dell’alfabeto, la F, iniziale di Francesco ed inoltre l’archetipo del Sei è l’Angelo, cioè chi è predisposto ad aiutare chi si trova in difficoltà e nel bisogno.
Mentre per Sant’Agostino: « Sei è un numero perfetto di per sé, e non perché Dio ha creato il mondo in sei giorni. Piuttosto è vero il contrario. Dio ha creato il mondo in sei giorni perché questo numero è perfetto, e rimarrebbe perfetto anche se l’opera dei sei giorni non fosse esistita»
Il numero sei ricorre anche nella successione cronologica che indica Papa Francesco come il 266° Pontefice della Chiesa Cattolica e Successore dell’Apostolo Pietro.
Il sesto anniversario dell’elezione di George Mario Bergoglio nel Conclave del 13 marzo del 2013, sull’onda della necessità di purificare la Chiesa e il Vaticano dopo la deflagrazione delle dimissioni di Papa Benedetto XVI°, segna in realtà una svolta in pieno sviluppo.
Una svolta che il successore di Ratzinger avvia fin dalla scelta del nome, inedito e rivoluzionario, che suona miracoloso: Francesco. Come il Santo dei poveri, il profeta degli umili, l’angelo degli ultimi. Un Santo a furor di popolo, dal quale Curia e gerarchie vaticane sono stati, da sempre, distanti anni luce.
Rivoluzionaria ed inedita è anche l’elezione al Soglio di Pietro di un Gesuita, l’ala più dottrinaria e all’avanguardia della Chiesa. Un gesuita che ha evangelizzato le favelas sud americane e che avvia immediatamente un profondo rinnovamento della mentalità più rivolta al passato che al futuro dell’episcopato mondiale.
Più che il successore di due carismatici Pontefici come Benedetto XVI° e San Giovanni Paolo II°, Papa Francesco ricorda infatti a tutti San Giovanni XXIII° il Papa buono, il Papa del già dimenticato e inattuato Concilio Ecumenico, al quale in effetti si richiama esplicitamente Bergoglio.
Nonostante la velenosa ed insidiosissima controffensiva delle gerarchie ecclesiastiche conservatrici, e agli attacchi a colpi di ondate accusatorie per presunte eresie e veri scandali degli orribili crimini compiuti da Cardinali, Vescovi e prelati pedofili , tutti cacciati da Francesco, in settantadue mesi di pontificato Papa Bergoglio è comunque riuscito ad avviare ed mettere in sicurezza la catarsi per sradicare la Chiesa Universale dal Medio Evo e proiettarla nel futuro, riposizionandola fra San Francesco e Suor Teresa di Calcutta.
A causa della ignominiosa condanna a sei anni di carcere per pedofilia del Cardinale George Pell , da parte del tribunale della Contea australiana di Victoria, ghi attacchi dei conservatori non avranno tregua neanche in occasione della ricorrenza del sesto anniversario del papato.
Concistoro
Se non sarà annunciato proprio nel giorno del sesto anniversario del Pontificato un uovo Concistoro per la nomina di almeno 10 Cardinali, complessivamente comunque Papa Francesco ha già nominato la maggioranza dei porporati elettori del Conclave: 59 su 125. Mentre quelli creati da Benedetto XVI sono ancora 47 e i Cardinali risalenti a Giovanni Paolo II 19. Numeri destinati a ridursi nei prossimi mesi.
L’obiettivo primario di Bergoglio è infatti quella di assicurare un successore che non annulli, ma anzi prosegua e sviluppi tutte le innovazioni del suo pontificato.
Nel Concistoro di imminente convocazione, prima dell’estate o al più tardi in autunno, per l’Italia potrebbero essere accettate le dimissioni degli Arcivescovi di Genova, Angelo Bagnasco, e di Napoli Crescenzio Sepe, che hanno già superato di due anni il limite dei 75 anni fissato dal Diritto Canonico per i Presuli diocesani.
Fra gli altri sta per superare il limite degli 80 anni previsto per partecipare al Conclave ed eleggere il Papa, il Cardinale Stanisław Dziwisz, Arcivescovo emerito di Cracovia e Segretario particolare di Papa Giovanni Paolo II°.
Oltre all’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, fra i candidati italiani alla berretta cardinalizia figurano l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, ed il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, che attendono la Porpora da quasi dieci anni. Più recente la lista d’attesa della non scontata berretta cardinalizia per gli Arcivescovi di Bologna Matteo Zuppi e di Palermo Corrado Lorefice.