E’ il nuovo sofisticato software anti stallo del Boeing 737-800 MAX il principale indiziato della sciagura aerea del jet della Ethiopian Airlines diretto a Nairobi e precipitato a sei minuti dal decollo dall’aeroporto di Addis Abeba .
Elaborato per prevenire lo stallo dell’aereo il software di pilotaggio automatico, che nell’ulltima generazione di 737 può ignorare e addirittura sovrastare le istruzioni manuali del pilota, potrebbe determinare effetti disastrosi al minimo errore di inserimento di dati errati riguardanti l’altitudine e l’angolo di volo.
Determinante per risalire alle cause dell’incidente, l’analisi delle registrazioni del flight data recorder, la cosiddetta scatola nera del jet precipitato che era stato acquistato ed entrato in servizio da quattro mesi.
Intanto l’Ethiopian Airlines e le compagnie aeree di vari paesi, hanno bloccato tutti i Boeing 737 Max, dello stesso modello precipitato domenica. Si tratta dell’analogo modello di Boeing della compagnia aerea indonesiana Lion Air, precipitato il 29 ottobre scorso nel Mare di Java pochi minuti dopo il decollo, causando la morte delle 189 persone a bordo.
Enorme il cordoglio internazionale per il tragico incidente aereo avvenuto in Etiopia. Otto gli italiani fra le 157 vittime, molte delle quali volontari delle organizzazioni umanitarie impegnate in Africa.

Dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai vertici istituzionali nazionali e regionali del Governo siciliano, ma anche da parte di numerosissimi esponenti della cultura, della ricerca, della politica e da migliaia e migliaia di cittadini, viene unanimemente sottolineata in particolar modo la gravissima perdita del professore Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale e Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana. Grande studioso di archeologia marina, Tusa stava recandosi in Kenia per un progetto dell’Unesco.
