Roma caput politica. Dopo la blindatura quanto meno fino alla conclusione della legislatura del Governo di Mario Draghi, i partiti ripiegano sull’enorme volano di poteri amministrativi sui piani regolatori, appalti, opere urbane, nomine, concessioni e servizi vari della Capitale e delle grandi città come Milano,Torino, Napoli e Bologna che rappresentano il cuore pulsante della politica.
A differenza della tregua per Palazzo Chigi, dove l’esecutivo è sorretto da una maggioranza partitica che fa da contorno al nucleo decisionale del Premier e dei Ministri tecnici, a Roma e nei capoluoghi per il rinnovo dei sindaci e delle amministrazioni comunali lo scontro fra centrosinistra e centrodestra é sempre più acceso ed anticiperà l’andamento delle politiche e l’eventuale ricambio dei vertici delle forze politiche.
Il cambio di segreteria del Pd e il parto in corso della leadership di Giuseppe Conte nel Movimento 5 Stelle, nonostante le ambizioni e i proclami, rischiano tuttavia di imballarsi in pieno rodaggio sulla salita del Capidoglio.
Se, secondo i retroscenisti, la fuga in avanti dell’ex ministro dell’economia Roberto Gualtieri servirebbe in realtà a testare la candidatura in pectore di Nicola Zingaretti, fra i grillini per fare recedere Virginia Raggi si starebbe pensando di calare l’asso della candidatura di Conte a Sindaco di Roma. Una prospettiva tutta da verificare, ma in ogni caso destinata ad ingarbugliare ulteriormente l’esordio al Nazareno di Enrico Letta e i rapporti fra il nuovo segretario Pd e il leader in progress dei 5 Stelle.
Le difficoltà dell’alleanza fra dem, grillini e sinistra per Roma, sono determinate anche dalla forte caratterizzazione della candidatura di Carlo Calenda, che con Zingaretti in lizza ha già annunciato che non si ritirerà, mentre resta da capire cosa farebbe in caso dovesse candidarsi Conte.
Altrettanto complicata la situazione nel centrodestra, dove Giorgia Meloni, che secondo tutti i sondaggi e le previsioni, sarebbe l’unica candidata sicura di essere eletta sindaca, non intende invece scendere in campo per il Campidoglio perché conta di conquistare la premiership della coalizione alle politiche fra Fratelli d’Italia, la Lega e quel che resta di Forza Italia. Dalla nebulosa delle candidature proposte emergerebbe finora Guido Bertolaso, che però non convincerebbe Fratelli d’Italia.
Molto probabilmente, l’eventuale rielezione per almeno un anno al Quirinale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il trend delle politiche, dipenderanno dall’esito delle elezioni per la nuova amministrazione capitolina.
“Roma è la città degli echi, la città delle illusioni, e la città del desiderio”, sottolineava Giotto. Il desiderio del potere, politico e non.