Considerato uno dei più grandi scultori contemporanei italiani, molto noto ed apprezzato a livello internazionale, Arnaldo Pomodoro si è spento a Milano. Domani avrebbe compiuto 99 anni .

Lascia una grande eredità destinata a rappresentare nella storia dell’arte un capitolo fondamentale della scultura contemporanea.
Fratello maggiore di Giorgio “Giò” Pomodoro, anch’egli scultore, Arnaldo era famoso soprattutto per le particolari sfere di bronzo, che si scompongono e si compongono.
Portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell’interno, nella sua arte predomina un rigoroso “spirito geometrico” per cui ogni forma tende all’essenzialità volumetrica.
L’autorevolezza e l’importanza di un artista derivano non soltanto dalla forza ispirativa, ma anche dal significato innovativo e all’originalità che riesce a conferire alle sue opere. Nel caso di Arnaldo Pomodoro la scultura si porta dentro un’aspirazione e un destino di libertà.
“Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa”, lo ricorda Carlotta Montebello, direttrice generale della Fondazione che porta il suo nome.