Morte del sedicente Califfo del terrore. Il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi si è fatto esplodere per evitare la cattura nel corso di un raid delle truppe Usa nella Siria nord-occidentale.
“E’ morto da codardo, come un cane. Si è fatto esplodere uccidendo anche tre figli. I test hanno confermato che era lui, abbiamo cancellato il califfato” ha affermato alla Casa Bianca il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“Nel blitz delle forze speciali – ha aggiunto Trump – abbiamo potuto recuperare documenti su piani e obiettivi futuri dell’organizzazione terroristica. Continueremo a portare avanti gli ultimi focolai di terrorismo dell’Isis. Erano assassini senza scrupoli. Hanno ucciso centinaia di americani” ha aggiunto il Presidente Usa.
Per l’analista Arduino Paniccia, Docente di studi Strategici e Presidente della Scuola di Competizione Economica Internazionale di Venezia: “L’eliminazione di al Bagdadi oltre a rappresentare un notevole successo dell’intelligence e delle capacità operative militari degli Stati Uniti, imprime una notevole svolta alla complessa situazione siriana. Il Presidente Trump può infatti considerarsi il vero vincitore dell’accordo segreto tra potenze che ha determinato l’offensiva anti curda della Turchia in territorio siriano”

- Un accordo segreto che costa lacrime e sangue al popolo Curdo
Nonostante il successo dell’eliminazione del sedicente Califfo del terrore, il danno di immagine della pugnalata ai curdi non sarà tanto facilmente dimenticato. A soffrire maggiormente come ormai accade in tutti i conflitti asimmetrici è la popolazione civile sopratutto a causa delle ritorsioni e vendette delle milizie arabe alleate dei turchi nei paesi e nelle cittadine dove più duri erano stati a suo tempo i combattimenti per sconfiggere le forze e i guerriglieri Isis.
- Quanti terroristi islamici sono fuggiti dalle carceri abbandonate dai curdi a causa dell’offensiva turca?
Riguardo i prigionieri detenuti nei 5 grandi campi in mano ai curdi risultano fuggiti oltre 500 detenuti nel corso dell’ avanzata turca, con ogni probabilità terroristi fondamentalisti sunniti “liberati” con la connivenza delle milizie che affiancano l’esercito di Erdogan. I restanti prigionieri dell’Isis saranno ora sorvegliati a vista dai battaglioni di polizia militare russa, l’ultimi arrivati da poco in Siria, provenienti dalla Cecenia. Sempre secondo gli accordi il compito di sorveglianza dei circa diecimila fondamentalisti e foreign fighters, un compito immane e ormai insostenibile per i soli curdi, sarà svolto ora in affiancamento con i russi e le truppe dell’esercito nazionale siriano di Assad.
- Obiettivo della Turchia?
I turchi ora possono eliminare le scottanti tracce del periodo in cui hanno favorito, più o meno scopertamente, il transito di guerriglieri e milizie armi e contrabbando tra il loro territorio e la Siria nel corso del lungo e dramnatico conflitto. Un obiettivo questo molto importante per eliminare il sospetto del loro sostegno alle organizzazioni terroristiche e presentarsi comunque al tavolo dell ‘accordo per la ricostruzione del devastato paese.
- E gli Usa?
Anche gli americani rimasti, secondo il nuovo ordine di Trump in territorio siriano, si occuperanno della sicurezza e del controllo delle prigioni stipate di terroristi provenienti da oltre 30 paesi, come del resto avevano fatto fino al momento del loro trasferimento nel vicino Irak.
- Situazione attuale del popolo curdo in Siria?
I curdi hanno dovuto abbandonare la fascia di 30km al confine con la Turchia, ma mantengono il controllo del territorio dove si possono estrarre dai pozzi petroliferi circa 300 mila barili al giorno. Il che consente loro, rivendendo questa produzione ad Assad e ai russi, di mantenere le loro strutture e i margini economici che sono fondamentali per la costituzione di una futura regione curda autonoma in quell’ area.