Diverse vittime in una sparatoria nel quartier generale dell’intelligence russa. Dalle notizie convulse che ancora, a distanza di ore, filtrano da Mosca è chiaro soltanto che c’è stata una sparatoria all’ingresso o all’interno della sede del quartier generale dell’Fsb, il servizio segreto della Russia.
In un primo momento non è stato chiarito se il Presidente Vladimir Putin fosse o meno all’interno del palazzo. Si sapeva soltanto che stava parlando nel corso della cerimonia di commemorazione della nascita della Cheka, la famigerata polizia segreta sovietica creata nel 1917 da Lenin, poi diventata il Kgb e quindi Fsb.
Dopo è stato chiarito che la cerimonia si era svolta all’interno delle mura del Cremlino e dunque a quasi un chilometro di distanza dal palazzo della Lubjanka, storica sede di tutti i servizi segreti, dall’Urss alla Russia, dove era in corso la sparatoria.
Gli autori dell’assalto alla sede dei servizi di sicurezza interni russi sarebbero stati tre. Lo conferma l’Fsb stesso, chiarendo che la sparatoria e’ iniziata nella sala d’ingresso al pubblico del palazzo di Lubyanka.
Due assalitori sono stati neutralizzati mentre il terzo é riuscito a fuggire ma é stato ucciso poco dopo. Un vigile urbano, in servizio di fronte all’entrata, é rimasto ucciso nel corso della sparatoria. L’Fsb ha classificato l’incidente come un attacco terroristico. Lo riporta l’agenzia Moskva.
Nell’area dove e’ avvenuta la sparatoria sono arrivate le forze speciali. Lo riporta MediaZona, che pubblica un video. La zona, nel pieno centro di Mosca, affollatissima di negozi e ristoranti, è stata isolata da reparti di forze speciali. Secondo RBC, che cita il canale 112, nell’area é stata bloccata la copertura del telefoni cellulari.
“Nel centro di Mosca si spara con armi automatiche. Ma non preoccupatevi, i dannati anni Novanta sono finiti da tempo” ironizza su su Twitter Alexei Vavalny, l’oppositore inviso a Vladimir Putin. Il riferimento agli Novanta é una critica al capo del Cremlino, che ha fatto sempre un vanto della sua presidenza l’aver messo fine al caos che aveva segnato quel decennio in Russia.
Fonti: Agenzia Nova Italpress Agi Adn Kronos