Gli istituti di credito vanno per la maggior parte a gonfie vele, ma i bancari sono una categoria sempre più a perdere, denunciano i sindacati.
Nonostante una congiuntura non favorevole, le cinque maggiori banche italiane hanno realizzato 2,7 miliardi di euro di utili nel primo trimestre 2019 ma hanno perso 2.850 posti di lavoro e 187 sportelli.
“Il limone è spremuto: le spese del personale a marzo sono scese del 3,7% rispetto all’ultimo trimestre 2018″ e rappresentano ora solo il 34% dei proventi operativi (era il 36,6%)”, accusa il Segretario Generale della First Cisl, Riccardo Colombani.
Colombani ricorda come il rilancio di occupazione e salari sia una delle richieste “della piattaforma di rinnovo del contratto nazionale” per “sviluppare, grazie al personale, nuove forme di servizi utili alla clientela, magari sotto forma di consulenza finanziaria indipendente, scevra da ogni forma di pressione commerciale, in modo da dare slancio al gettito commissionale, che negli ultimi due trimestri si è stabilizzato intorno al 45% del margine primario e al 114,5% del costo del personale”.
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