La vigilia della fiducia più ampia della storia della Repubblica prevista per il Governo Draghi è vissuta a Palazzo Chigi sul fronte del programma e dei numeri.
Alla Camera su 629 deputati la fiducia oscilla fra i 549 voti certi che potrebbero lievitare fino a 593. A Palazzo Madama su 320 senatori il Governo può contare su una fiducia che da 260 potrebbe lievitare fino a oltre 290 voti.
Ma per il Premier, oltre alla consistenza dei voti di fiducia ed al numero e alla durata degli applausi, conterà soprattutto l’incidenza che i punti del programma e delle riforme preannunciate avranno concretamente nell’azione dei Ministri e complessivamente dell’esecutivo.
Essenziale, per accrescere ulteriormente l’apertura di credito già riscossa dai mercati e dall’estero, una partenza determinata e incisiva sui versanti più esposti della crisi concentrica che sta attraversando il Paese: la pandemia, con l’accelerazione delle vaccinazioni e il potenziamento delle strutture sanitarie, gli interventi sui delicati nodi di Alitalia, Ilva di Taranto e Autostrade, il sostegno alle imprese e all’occupazione, la scuola e la giustizia.
Un primo fronte di emergenze da risolvere alle quali seguono le infrastrutture da completare, la pubblica amministrazione da modernizzare in blocco e la digitalizzazione da rendere operativa.
A differenza dei tanti libri dei sogni che fanno parte delle collezioni storico parlamentari delle dichiarazioni programmatiche della maggior parte dei governi precedenti, l’intervento di Draghi comprenderà dati e indicazioni specifiche e prospetterà soluzioni concrete.
Oltre che dai numeri della fiducia, la potenzialità realizzatrice dell’esecutivo si misurerà anche dal puzzle dei 40 fra vice ministri e sottosegretari da nominare. Un mosaico molto frastagliato che rifletterà le lacerazioni interne di tutti partiti della maggioranza di unità nazionale. Queste le candidature e le nomine più gettonate:
Nel M5S le scelte per il sottogoverno si intrecciano con gli equilibri interni in bilico sulla scissione:
Riconferme:
Laura Castelli al Mef
Carlo Sibilia all’Interno
Pierpaolo Sileri alla Salute
Giancarlo Cancelleri ai Trasporti
Vito Crimi alla Giustizia.
New entry:
Giorgio Trizzino alla Sanità o all’Interno
Stefano Buffagni al neo ministero della Transizione ecologica
Andrea Cioffi al Mef
Luigi Gallo o Gianluca Vacca alla Scuola
Luca Carabetta all’Innovazione tecnologica.
Pd
Riconferme:
Marina Sereni agli Esteri
Alessia Morani al Mise
Francesca Puglisi al Lavoro
Anna Ascani alla Scuola
Lorenza Bonaccorsi alla Cultura
Sandra Zampa alla Salute.
Simona Malpezzi ai Rapporti con il Parlamento
Antonio Misiani all’Economia
Matteo Mauri all’Interno
New entry
Roberta Pinotti
Marianna Madia al Mef
Valeria Valente alla Giustizia.
Lega
Stefano Candiani all’Interno
Giulia Bongiorno alla Giustizia
Guglielmo Pepe al Sud
Lucia Borgonzoni ai Beni culturali.
Forza Italia
Francesco Battistoni all’Agricoltura
Andrea Mandelli alla Salute
Francesco Paolo Sisto alla Giustizia
Cosimo Sibilia, Marco Marin o Paolo Barelli allo Sport.
Italia Viva
Luigi Marattin al Mef
Gennaro Migliore o Lucia Annibali alla Giustizia
Francesco Scoma alle Politiche agricole.
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1