Fondamentalisti controLe due facce dell’integralismo: terrorismo fai da te contrapposto a terrorismo al contrario.
Nonostante la disomogeneità e la distanza, gli attentati di Londa e Parigi preoccupano non poco. Più che attacchi vengono considerati possibili inneschi emulativi, in grado di provocare un inquietante effetto domino.
L’attacco sugli Champs Elysées, con un’auto imbottita di esplosivi e bombole di gas lanciata da un giovane di origine islamica contro una camionetta della polizia, e soprattutto il furgone guidato da un’inglese che ha intenzionalmente falciato un gruppo di fedeli musulmani nei pressi della moschea di Finsbury Park, a Londra, rappresentano due aspetti di un unico grande rischio: quello della guerriglia che potrebbe esplodere in Europa fra i fondamentalisti delle comunità islamiche e gli estremisti nazionalisti dei vari paesi dell’Unione. Italia compresa.
Una caccia all’uomo che ha due terribili precedenti storici: il massacro degli Ugonotti del 1542 e la cacciata dei moriscos, i musulmani spagnoli, intorno al 1500.
Una guerra di religione non cercata e non voluta dalla stragrande maggioranza degli europei, ma fomentata e scatenata dalle minoranze di fondamentalisti e nazionalisti, provocherebbe a essere ottimisti un bagno di sangue.A sei secoli di distanza la situazione geopolitica dell’Europa e del medio oriente rimane sostanzialmente contrapposta, mentre l’evoluzione tecnologica delle armi di distruzioni di massa ha però accentuato a dismisura la capacità di annientamento non di un singolo stato ma dell’intero Pianeta.
Scenari agghiaccianti, per scongiurare i quali i Governi europei stanno discretamente mettendo a punto non solo una strategia comune di prevenzione delle rappresaglie incrociate, ma in particolare di individuazione e neutralizzazione degli integralisti, di entrambi le parti: islamici e sovranisti.
Non è facile, ma se non si inizia sarà praticamente impossibile.