Gennaro Sangiuliano si é dimesso, ma la messa non é affatto finita e nessuno andrà in pace.
Ormai era un ex che camminava. Un ex penoso e imbarazzante. Tanto che le scontate e soprattutto liberatorie dimissioni da Ministro della cultura appaiono talmente tardive da non fare più quasi notizia e da essere catalogate come un nubifragio anticipato dalle previsioni del tempo.
L’ex Ministro era nudo da settimane e la raffica di interviste harakiri, la sua al Tg1 tutta lacrime e graffi, e quelle più astute e ammiccanti di Maria Rosaria Boccia, hanno avuto riscontri paragonabili all’audience di cult a luci rosse come Gola profonda.

L’attesa spasmodica per la nuova puntata della Genny & Boccia story from the keyhole, dal buco della serratura ministeriale, si é riversata sullo stillicidio di post e soprattutto sulle esternazioni di lady Pompei, che avrebbero mandato in estasi Gianfranco Funari e la sua trasmissione “A bocca aperta”.
La Genny exit é intanto già sinonimo di dimissioni grottesche e rovinose. Le più grottesche e rovinose dimissioni politiche dei 77 anni di storia repubblicana.
