Puzzle di nomine incompiute
Ingorgo senza accordo. Dai vertici dell’intelligence al Commissario straordinario per Genova alla Presidenza dell’Antritrust alla Vice Presidenza del Csm a Viale Mazzini alla Consob, sono una ventina le nomine istituzionali sulle quali ancora non è stata trovata l’intesa fra Lega 5Stelle e dintorni.
Scelte e decisioni scaturiscono infatti dal triplice assetto di Palazzo Chigi. Il Premier Giuseppe Conte, il Ministro dell’economia, Giovanni Tria e il Ministro degli Esteri Moavero Milanesi, rappresentano il baricento governativo garante degli accordi internazionali, del rigore della spesa pubblica e del rispetto della Costituzione. Un baricentro attorno al quale si sviluppa una parallela azione politica di altri due governi ombra con capacità decisionali operative. Quello a trazione 5 Stelle che fa capo al Vice Premier e pluri Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio e quello della crescente onda leghista guidato dal Vice Premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini e con in cabina di regia il Sottosegretario del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti.
La scelta del metodo dell’accordo complessivo ha trasformato la concomitanza di scadenze e di nomine in un puzzle nel quale ogni decisione deve bilanciarne un’altra.
Col rischio di scelte che non combacino con i requisiti richiesti. E’ il caso della riproposizione di Marcello Foa alla Presidenza della Rai dopo la bocciatura di luglio da parte della Commissione parlamentare di vigilanza.
Nonostante i diversi pareri legali che ne escludono la praticabilità, una forzatura a maggioranza per rinominare Foa, rischia di determinare una situazione di illegittimità al limite di ipotesi di abuso. Un vulnus ancora peggiore di quello del caso, con epiloghi giudiziari, dell’ex Direttore Generale Alfredo Meocci e che paralizzerebbe l’azienda.
Questo in sintesi il quadro delle nomine e delle candidature.
- Commissario Genova
Alla ricerca di esperti indipendenti e imparziali sono stati vagliati i curricula di numerosi docenti universitari e liberi professionisti. Ma è probabile che la scelta ricada su un Prefetto
- Consob
Le dimissioni del Presidente Mario Nava, per le quali sarebbero state determinanti l’incompatibilità del distacco a Roma e non dell’aspettativa dall’incarico presso la Commissione Europea a Bruxelles, si trascina oltre alla scelta del successore anche la nomina di un eventuale nuovo Segretario Generale della Commissione di vigilanza per la Borsa e le società. Ruolo fiduciario che il 3 agosto l’ex presidente aveva affidato ad una funzionaria di Bruxelles. Per la successione a Nava si fanno i nomi degli attuali Commissari Giuseppe Maria Berruri, Paolo Ciocca e dell’economista Antonio Maria Rinaldi, allievo del Ministro Paolo Savona. Totalmente smentita invece la candidatura del tutto infondata del Procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco.
- Antitrust
L’ex Presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno,I’ex Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, l’economista Mauro Maré il giurista Beneamino Caravita il Capo di Gabinetto del Ministro del Tesoro Roberto Garofali, figurano nella rosa della successione a Giovanni Pitruzzella. Se verrà rispettata la prassi dell’alternanza fra Camera e Senato questa volta per il nuovo Presidente dell’Antitrust il parere decisivo spetterà a Roberto Fico. Pitruzzella sta per assumere il nuovo incarico istituzionale internazionale di Avvocato generale della Corte di giustizia europea, organo giurisdizionale dell’Unione che ha sede a Lussemburgo
- CSM
Tre i candidati per la Vicepresidenza del neo eletto Consiglio Superiore della Magistratura che si insedia il 25 settembre al Quirinale. Se i 16 consiglieri togati non sceglieranno unitariamente un candidato, potrebbero prevalere il costituzionalista Filippo Donati, designato dai 5Stelle, il docente di diritto penale tributario a Milano Alessio Lanzi indicato da Forza Italia, oppure l’ex parlamentare renziano David Ermini, già responsabile giustizia del Pd, designato dai dem.