Il destino si è spesso preso gioco di Jimmy Carter, 39° Presidente degli Stati Uniti, ma la storia lo ha risarcito additandolo ad esempio.

Perdente in politica estera ed effimero alla Casa Bianca, Carter esordisce con un discorso d’insediamento talmente attuale che davvero si stenta a credere sia stato pronunciato 47 anni addietro: «…la nascita della nostra Nazione è stata una pietra miliare nella lunga ricerca della libertà, ma il sogno audace e brillante che ha animato i fondatori degli Stati Uniti d’America attende ancora il suo compimento. Il sogno americano resiste. Dobbiamo avere ancora una volta piena fiducia nel nostro Paese e l’uno nell’altro. L’ America può essere migliore».
Così come sono destinate all’attualità, addirittura cosmica, anche le sue parole di pace e fratellanza universali incise su un disco d’oro inalterabile, affidate alla sonda spaziale Voyager1, lanciata nel 1977 al di là del sistema solare.
A 100 anni, Jimmy l’onesto, come veniva chiamato fin da quando guidava come Governatore lo Stato della Georgia, era ancora rimpianto da molti anche se é rimasto alla Casa Bianca solo per un mandato perché nell’81 fu sconfitto dal repubblicano Ronald Reagan.
