Non era soltanto un self-made man, ma soprattutto un imprenditore geniale, illuminato e generoso Giuseppe Crippa, il fondatore dell’azienda italiana leader nel settore dei semiconduttori e della microelettronica, scomparso a 90 anni.

La sua biografia coincide con lo sviluppo nel nostro Paese della tecnologia dei transistor, microchip e dei semiconduttori, che Crippa aveva studiato direttamente nella Silicon Valley californiana.
Rientrato in Italia fonda, assieme al figlio Cristiano, nel garage di casa “Technoprobe”, azienda specializzata nella progettazione, sviluppo e produzione di schede sonda per i più grandi brand tecnologici e sviluppa soluzioni per il testing dei chip, cuori elettronici che danno vita al mondo di oggi e disegnano quello di domani.
Il successo é tale che l’azienda si sviluppa a livello internazionale ed ha 23 sedi in tre continenti e la rivista Forbes lo annovera fra i miliardari italiani.
Ma a lasciare un tangibile segno e a rappresentare la sua eredità é il sincero altruismo e l’umanità di Giuseppe Crippa che per tutti i mesi in cui ha imperversato il Covid, ha donato spazi per la campagna vaccinale e pagato il personale per allestire un hub nei capannoni dell’azienda. “I soldi servono anche a questo. Crescere per fare qualcosa per gli altri. Altrimenti nulla ha più senso” – spiegò in una intervista al Corriere della Sera.
