Giustizia nella tempesta. L’intero sistema giudiziario rischia di implodere fra i fulmini, e i veleni, di ritorno delle intercettazioni del cosiddetto caso Palamara, lo tsunami del coronavirus e le divisioni all’interno dell’Anm.
Mentre da più parti si sollecita una riforma del Csm e in attesa di un accordo in extremis per scongiurare lo scioglimento del vertice dell’Associazione Nazionale Magistrati, la Quinta Commissione referente per gli incarichi direttivi del Consiglio Superiore della Magistratura si appresta a scegliere il nuovo Procuratore generale di Milano.
Fra i candidati, rimasti in 10 dopo la revoca della domanda presentata da parte del Procuratore di Palermo Franco Lo Voi, le chance maggiori vengono attribuite a Fabio Napoleone, in passato Procuratore di Sondrio e consigliere del Csm e attualmente sostituto Pg presso la stessa Corte d’appello di Milano, e a Francesca Nanni attuale Procuratore Generale di Cagliari e in precedenza Procuratore della Repubblica a Cuneo.
Dopo la recente designazione all’unanimità da parte della Quinta Commissione di Antonio Mura alla Procura Generale di Roma e di Giuseppe Meliadò, attualmente al vertice della Corte d’Appello di Catania, per la Presidenza della Corte d’Appello della Capitale, si profila anche per le immimenti nomine una scelta in linea con il merito, i titoli e l’esperienza direttiva.
Criteri che lasciano in bilico sui voti del Plenum la scelta nuovo Procuratore della Repubblica di Perugia.
Per la strategica procura perugina, competente per le inchieste riguardanti il distretto giudiziario della Capitale, la V^ Commissione ha proposto due candidati: tre voti ( quelli dei Consiglieri Suriano di Area, Cerabona di Fi, Benedetti di M5S) sono andati a Raffaele Cantone, ex Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione rientrato a fine 2019 in Cassazione; due voti ( quelli dei Consiglieri Davigo di A & I e Micciché di Mi) sono andati invece a Luca Masini, Procuratore Aggiunto di Salerno. Astenuto il Consigliere Mancinetti di Unicost.