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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
by Antonino Cangemi
Alfonsina Strada gloria e leggenda delle due ruote rosa. Da sempre il riscatto delle donne si manifesta anche nello sport. Persino in quelle discipline più impervie e faticose. Come il ciclismo che impone centinaia di chilometri da percorrere su una scomoda sella, sotto il sole cocente, la pioggia battente, la neve, in tragitti che tanto più affascinano quanto più sono difficili per salite proibitive e discese ripide. Ormai, e da tempo, le donne si misurano con i grandi traguardi del Giro e del Tour in competizioni a loro riservate.
Non era così però nel ciclismo epico dei primi decenni del secolo scorso. Allora le strade erano disastrate, le biciclette pesavano più del doppio di adesso e scalare lo Stelvio e indossare la maglia rosa erano imprese destinate solo agli uomini.
Eppure vi fu una donna che ai tempi di Girardengo e di Bottecchia seppe sfidare gli uomini nelle corse su due ruote. Si chiamava Alfonsina Strada (nomen omen) e Simona Baldelli, scrittrice di Pesaro vincitrice di più di un prestigioso premio letterario, ce ne racconta la vita in un romanzo avvincente che è anche un tuffo nella storia. Il romanzo s’intitola “Alfonsina e la strada” ed è edito da Sellerio. Leggendolo, apprendiamo tanto su una donna campione di anticonformismo e dal carattere ribelle, pioniera del ciclismo femminile.