Patologie psichiche, disturbi, ma soprattutto innati e persistenti pregiudizi contro le donne. C’è essenzialmente questo dietro l’inarrestabile strage continua dei femminicidi compiuti da uomini incapaci di fare i conti con le proprie fratture psicologiche e culturali e che trasformano in tragica violenza il rifiuto di riconoscere dignità e libertà alle compagne, alle mogli e alle sorelle.
Non consola affatto la constatazione che la recrudescenza dei femminicidi, 47 dall’inizio dell’anno, sia un fenomeno non soltanto italiano ma europeo con la media da guerra di civile di una vittima ogni 6 ore. Lo stillicidio dei femminicidi non si scongiura annacquando le statistiche, ma con la mobilitazione di tutti, bloccando la sequenza di morte, impedendo che vi siano altri casi come quelli di Sonia e Giuseppina, massacrate nelle ultime ore, o di Laura, Lorenza, Carolina, Clara, Ilenia Barbara e di tutte le altre mille e più donne uccise negli ultimi dieci anni.
