La guerra nucleare alle mosche rilancia l’asfittica agricoltura africana. Un innovativo progetto scientifico finanziato dagli Stati Uniti per distruggere le mosche killer dei bovini sta infatti salvando gli allevamenti e l’economia a agricola nell’Africa occidentale.
Un team di esperti formato da veterinari senegalesi e ricercatori austriaci, ha recuperato e messo a punto un esperimento scientifico poco conosciuto, finanziato interamente dagli Stati Uniti che, a partire dal Niayes, in Senegal, ha sradicato il 99% delle mosche tse-tse sterilizzando i maschi con raggi gamma.
Il protocollo è stato perfezionato nei laboratori Seibersdorf, in Austria dove migliaia di mosche tse-tse catturate in Africa sono state esposte nelle camere di ionizzazione ai raggi gamma che le sterilizzano.
Le mosche sterilizzate poi liberate in Senegal, bloccano progressivamente la riproduzione della specie.
La tecnica era già stata sperimentata anni addietro in Tanzania, nell’isola di Zanzibar, dove le mosche tse tse stavano sterminando migliaia di mucche e infettando l’uomo con la malattia del sonno africano , che porta febbre, mal di testa, dolori muscolari, e nei casi più gravi provoca il decesso.
Fermare il flagello si è rivelato difficile in aree povere con risorse limitate. Le mosche che sopravvivevano ai pesticidi si riproducevano rapidamente con una tolleranza mutante alle sostanze chimiche.
Così gli scienziati tanzaniani, sostenuti dalle Nazioni Unite e dalla IAEA, l’ Agenzia internazionale per l’energia atomica, hanno sperimentato la sterilizzazione nucleare e le mosche dell’isola svanirono nel giro i tre anni.
La tregua non è durata a lungo e le mosche tse tse sono tornate a colpire in Senegal, dove per fermare l’epidemia il governo aveva inizialmente scelto di abbattere i capi malati. Una scelta suicida.
Con l’intervento finanziario americano e il contributo dell’AIEA e dei ricercatori austriaci, è stata perfezionata la tecnica messa a punto a Zanzibar e sperimentata con successo nel Niayes, vasta area agricola del nord-ovest del Senegal con un microclima ideale per le colture orticole intensive e gli allevamenti di bovini.
Dopo i primi interventi del protocollo scientifico messo a punto nel laboratori austriaci, il reddito agricolo è già aumentato del 30% e le fattorie possono ora permettersi di acquistare centinaia di vacche da latte europee, che producono latte 20 volte più delle razze autoctone. Il Senegal sta già spostando gli interventi di sterilizzazione delle mosche killer verso est nella regione di Sine-Saloum.
Un analogo intervento è in corso in Etiopia ma l’enorme estensione del territorio e degli altopiano richiederà
L’exploit della ricerca nucleare al servizio dell’agricolutura ha sta mobilitando anche il Burkina Faso, l’Uganda e del Sud Africa, che hanno già attivato analoghi programmi.
Ma i ricercatori devono stare vigili e se non viene coinvolta tutta l’Africa i parassiti possono nuovamente tornare a riprodursi.