Politica capovolta: la realtà insegue i retroscena e le opinioni si sovrappongono ai fatti.
Davanti ad un Paese letteralmente sottosopra per la pandemia, va in scena il reality dell’esasperazione del politichese. Oltre a quella della tragedia sanitaria è in atto anche un mutazione genetica istituzionale.
E’ come se Governo, Parlamento, leader, forze politiche e in parte anche l’informazione, fossero tutti ostaggio gli uni degli altri. Un sorta di ostaggiocrazia con il Premier Conte, ostaggio di Renzi, ma che tiene a sua volta politicamente in ostaggio l’esecutivo, i 5 Stelle e il Parlamento. Italia Viva che condiziona il Governo e il Pd. Il Nazareno ostaggio delle sue diverse anime e che però determina il decisivo ago della bilancia sulla quale si pesa la fiducia al governo. I cinque stelle ostaggi di loro stessi e della mancanza di leader.
Mentre nel Centrodestra, l’ostaggiocrazia oscilla fra l’oratoria con retrogusto trumpiano e i bilanci diversi dalle aspettative di Matteo Salvini, la scalata ai consensi di Giorgia Meloni e l’ambizione senza età di Silvio Berlusconi.
Un avvitamento complessivo che si ripercuote sulla situazione di un Paese in bilico fra il Covid-19 e la telecronaca di tutta la crisi minuto per minuto, o peggio del fantasma della crisi annunciata, e che invece ha l’ assoluta, vitale, necessità di liberarsi dall’incubo di una politica che non governa e non fa governare. La vitale necessità di un governo competente ed efficiente, ostaggio di nessuno.