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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
by Benny Angelucci
“Salvatore, Shoemaker of Dreams” incanta Venezia77. E’ così che prende il titolo la favola ispirata ad un personaggio intramontabile nel panorama del Made in Italy, una storia umana e artistica, dai sorprendenti retroscena.
Il regista Luca Guadagnino, candidato all’Oscar con Chiamami col tuo nome, ricostruisce in un docufilm l’appassionante vita di Salvatore Ferragamo, rivelandoci tutti i retroscena della sua storia.

Un viaggio autentico sul nastro che scorre nell’azienda di famiglia, e racconta il “Ciabattino delle Star” come colui che fece la storia della scarpa, da Napoli a Hollywood, per poi sostare al Lido di Venezia, in occasione della Mostra del Cinema 77, fuori concorso.
Il Direttore del Festival di Venezia 2020, Alberto Barbera, l’ha definito come uno dei film maggiormente attesi, capaci di incantare.
Salvatore Ferragamo nasce nel 1898 nella località di Bonito, Campano, ma é fiorentino nell’animo, per il suo amore incondizionato nei confronti della città d’arte, simbolo di alto artigianato e bellezza.

Di umili origini, Salvatore si è sempre distinto per la sua determinazione affiancata da grande volontà e spiccato intuito, che lo hanno portato a scoprire una vocazione nel mestiere del calzolaio.
La sua prima creazione, un paio di scarpe confezionate per la sorellina di nove anni, segnò l’inizio di un lungo cammino che lo vide realizzare calzature innovative, dalla tecnologia avanzata, che lo accompagneranno per tutta l’esistenza.

Il talento innato di Ferragamo era quello di far sognare: il suo genio stava nella capacità di creare scarpe seducenti che suscitavano meraviglia.
Tacco 11 e Cristalli Swarovski rossi, indossate da Marilyn Monroe nel film Facciamo l’amore, è tra le sue creazione passate alla storia.
Inventa inoltre il sandalo arcobaleno, il tacco a gabbia e la zeppa in sughero.
Consuetudine per lo stilista era usare materiali poveri come il sughero sardo, la paglia, la rafia, la corda, nobilitati dal suo design creativo.
Frequente anche il ricorso alla pelle di dentice, dall’aspetto puntinato, delicata ed originale.
Nel 1947 riceve il Neiman Marcus Award, l’Oscar della moda, con il sandalo invisibile provvisto di una tomaia in filo di nylon, per la prima volta consegnato a un designer di calzature.
Come dimenticare la celebre immagine che ritrae Ferragamo circondato dalle forme delle scarpe con i nomi delle Star.
Incontrò il Cinema a Santa Barbara, che dettò l’inizio di un sodalizio che lo chiamò a realizzare scarpe e calzari per l’American film manufacturing.
A Hollywood, apre il negozio dei Divi: l’Hollywood Boot Shop. Sarà un’incidente alla gamba ad avvicinarlo allo studio dell’anatomia del piede, perfezionando così l’arte degli archi plantari. Questo fece di lui uno “scienziato della scarpa”.
Nel 1931 crea il cambrione, un sistema di rinforzo per l’arco del piede, in lamina metallica, in grado di distribuire meglio il peso corporeo. Assidue visitatrici del suo atelier furono: Greta Garbo, Marlene Dietrich e le generazioni successive, come Judy Garland e Audrey Hepburn.
