L’Africa conia la moneta della libertà economica
Exploit economico finanziario dell’Africa. Entro il 2020, i 15 paesi membri della Comunità economia degli Stati dell’Africa Occidentale, ECOWAS, si doteranno di una moneta unica.
All’unificazione monetaria, sulla scorta della ormai storica esperienza del Mercato economico europeo e dell’Euro, concorreranno inizialmente Costa d’Avorio, Capo Verde, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Liberia, Benin, Burkina Faso, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo.
L’avvio delle procedure è stato deciso nella riunione soltasi ad Accra ed alla quale hanno partecipato il Presidente ghanese Nana Akufo-Addo e i Presidenti del Togo, Faure Gnassingbe, del Niger, Mahamoudou Issoufou e della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara. Il governo nigeriano era invece rappresentato dal capo della Banca centrale della Nigeria.
I componenti della task force hanno preso delle decisioni relative a una serie di indicatori macro-economici che i paesi devono realizzare come punto di convergenza verso l’attuazione della moneta comune. Ogni paese membro dovrà raggiungere l’obiettivo di un tasso di inflazione inferiore al 10% alla fine di ogni anno e un deficit fiscale non più alto del 4% del proprio prodotto interno lordo. Inoltre é richiesto ai paesi membri di finanziare il deficit tramite la banca centrale per un tasso non superiore al 10% delle entrate fiscali dell’anno precedente e di avere riserve esterne lorde che possano fornire una copertura importante per un minimo di tre mesi.
Secondo quanto dichiarato dal presidente ghanese si tratta di misure per accelerare l’introduzione della moneta unica che faciliterà il commercio, avvierà l’industrializzazione dell‘Africa, ridurrà i costi delle transazioni, darà una spinta alle attività economiche fra stati membri, migliorando i livelli di vita di milioni di persone in Africa Occidentale. Le prospettive di crescita sono stimate in 500 milioni e con un prodotto interno lordo complessivo di 600 milioni di dollari per i prossimi 20 anni. Un’opportunità economica di grande rilevanza sociale per l’Africa e che consentirà in particolare all’Europa e all’economia globale di trovare nuove possibilità di interscambio.