Nodo nomine
Nomine del gambero al tempo della maggioranza gialloverde. Oggi un nome, domani un altro. Un avanti e indietro estenuante che brucia candidature e indispone fino al diniego professionisti di valore.
Dai vertici dell’Intelligence all’Anas, dalla Consob all’Antitrust all’Istat, dall’Enac all’Enav, l’ingorgo senza accordo sulle nomine rischia di paralizzare o comunque mettere in difficoltà gangli sensibili della sicurezza e delle istituzioni. Eppure a sei mesi dall’insediamento del governo Conte il quadro delle nomine essenziali è ancora nebuloso.
- Intelligence
Fra convocazioni e sconvocazioni del Comitato interministeriale per la Sicurezza, il Cisr, ( che è stato riconvocato giovedì) per le Direzioni del Dis e dell’Aise si propstettano due soluzioni. La proroga fino a marzo per i Direttori uscenti, Alessandro Pansa e Alberto Manenti, proroga caldeggiata dal Premier Conte, oppure la scelta dei successori da una rosa comprendente il Generale Gianni Caravelli, Enrico Savio, Carmine Masiello, Luciano Carta e Vincenzo Dalle Femmine.
- Consob
Lo stop che sembra prevalere per il designato Marcello Minenna rilancia le candidature di Antonio Maria Rinaldi, di Magda Bianco e di Alberto Dall’Acqua.
- Istat
La lega attende il via libera per Gian Carlo Blangiardo e per ottenerlo, come per la nomina di Foa alla Presidenza della Rai, starebbe trattando con Berlusconi per i voti decisivi di Forza Italia.
- Antitrust
In cambio dei voti per Blangiardo potrebbe essere chiuso l’accordo sulla nomina del Presidente della Corte d’Appello di Milano, Marina Tavassi, alla guida dell’autorità garante per la concorrenza e del mercato. Ma la nomina, che è di pertinenza dei Presidenti del Senato e della Camera, non avrebbe ancora l’ok di Roberto Fico.
- Anas
Per l’Amministratore Delegato i 5 Stelle avrebbero candidato l’interno Ugo Dibennardo. Per la Presidenza si fa il nome dell’ex Generale dei Carabinieri Roberto Massi.