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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
La più giovane aveva 21 anni, la più anziana 64. Il patriottismo, l’amore per l’Italia e soprattutto l’antifascismo e l’antinazismo. Sono i motivi per cui oltre venti fra ragazze e donne di varia età, tutte partigiane e alcune già impegnate nella Resistenza, pur di liberare l’Italia dal nazifascismo, accettarono di collaborare con lo Special Operations Executive, il servizio segreto creato da primo britannico Churchill per operare in territorio nemico.
Una vicenda balzata in primo piano in occasione di questo 25 aprile 2024 percorso da ignobili e antistoriche ondate di antisemitismo criminale e pseudo intellettuale.
A raccontare le loro storie é un libro di Bernard O’Connor, storico inglese e uno dei massimi esperti di intelligence militare e Soe: “Churchill’s Italian Angels” che raccoglie i fascicoli desecretati dal governo britannico pochi mesi fa.
Cinque erano studentesse, tre impiegate, due casalinghe, ma c’erano anche anche commercianti, insegnanti, sarte, una scrittrice famosa, una vedova con 7 figli.
Non tutte erano agenti del Soe, e si limitavano a svolgere un ruolo di appoggio, magari logistico, 14 erano staffette, altre si occupavano di fornire vitto e alloggio per gli organizzatori Soe e talvolta per i radiotelegrafisti britannici, nascondendo ricetrasmittenti, esplosivi e armi.
Svolgevano anche compiti di intelligence militare, preparano sabotaggi, scattavano foto degli obiettivi da colpire, oppure si occupavano di propaganda. Il tutto in territorio occupato dai nazifascisti in varie località italiane, ma anche all’estero.
Tra i nomi più noti Paola Del Din, veneta, classe 1923, Medaglia d’oro al valor militare, uno 007 a tutti gli effetti del Soe e componente della brigata Osoppo in Friuli Venezia Giulia.
Lo scorso agosto ha compiuto 100 anni ed è stata festeggiata dal Presidente Mattarella, dalla premier Giorgia Meloni e da re Carlo d’Inghilterra.
Altro nome famoso Fausta Cialente (1898-1994), scrittrice, giornalista e traduttrice (anche di una celebre edizione di Piccole donne), attiva in Egitto dove si era trasferita con il marito.
Fu reclutata dalla sezione italiana del Soe a Gerusalemme per fondare una radio clandestina in italiano e poi dei periodici, sempre in lingua italiana.
Le altre sono Anna Vishovitch, Maria Ciofalo, Anna Maria Cialvi, Anna Danti, Enrica Filippina-Lara, Augusta Langha, Olga Molinatti, Leda Santi, Maddalena Madureri, Elda Pandini, Carla Boattini, Anna Irgher, Anna Sabbadini, Mary Arnaldi, Ida Serafino Bastianello, Ines Pasquarelli, Elide Galloni, Maria Rigeli, Emma Bocchi, Francesca Carabelli, con qualche imprecisione da parte di chi scrisse i loro file.
“Nei file desecretati c’è una descrizione minuziosa di Paola Del Din”, ha raccontato all’Ansa Nicoletta Maggi, giornalista, studiosa del Soe e co-autrice con O’Connor di un libro sull’ ”Operazione Etna” l’infiltrazione britannica di agenti sovietici in Italia.
La partigiana era entrata a fare parte della brigata Osoppo, in Friuli Venezia Giulia, insieme al fratello Renato, ufficiale degli Alpini.
Dopo l’uccisione del fratello in uno scontro a fuoco con i nazisti, in suo onore prese il nome di battaglia ‘Renata’, entrò in contatto con gli alleati in Puglia, a Monopoli, e chiese di essere addestrata: “seguì corsi di sabotaggio e fece 11 lanci con il paracadute, è la prima donna italiana ad averlo fatto” dice Maggi.
Fonte:Agenzia Ansa