Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta. Storie di vita e vicende vissute
by Valeria d’Onofrio
La giornata é di un grigio uniforme, non c’é un alito di vento e il mare è così calmo che sembra olio e si fa fatica a sentirlo. Anzi non si sente. Il suono flebile, ovattato, discreto, che dovrebbe arrivarmi come un soffio quasi impercettibile, è coperto dalla musica di un bar poco distante. La selezione, in assoluto, sarebbe anche bella, di qualità. Un jazz quasi discreto…
Ma l’assoluto non esiste. Esiste la corda che vibra dentro ognuno di noi, quel filo sottile, diversamente teso, che risuona di una sua unicità che si fonde con il momento. Esiste… che anche il silenzio è un suono, che ormai non ha più voce.

Mentre la musica é sempre, ovunque. Nei negozi, nei ristoranti, nei bar. Musica nelle aree di servizio, nelle auto, dal vivavoce del telefono di qualcuno seduto accanto a te sul treno. Il Silenzio fa paura. E così, il sottofondo delle nostre esistenze, dei luoghi che attraversiamo, è stato definitivamente soffocato. E il nostro orecchio è diventato… Dissoluto. Incapace, ormai, di captare la Vita attraverso i suoi suoni ‘naturali’: il tintinnio di un cucchiaino nella tazzina in un bar, il ritmo inconfondibile di un passo amato, un dialogo in lontananza tra persone sconosciute, il fruscio delle foglie di un albero…
Stamattina il mare é calmo, così calmo che sembra olio. E parla con un filo di voce. Lo capisco dal labiale delle onde appena accennate, ma non riesco a sentirlo. Tutt’intorno a me… il jazz.
