Troppe dita sui grilletti di armi sofisticatissime, se scappa un colpo l’Europa rischia la guerra. La crescente tensione fra Russia e Ucraina potrebbe sfuggire di mano.
Ingenti ed equipaggiatissime forze militari russe hanno dato il via a un’altra esercitazione in Crimea e vicino ai confini con l’Ucraina. Sono coinvolti nelle manovre circa 6mila soldati, aerei da combattimento e bombardieri. Si tratta di una operazione interforze in cui sono coinvolte, oltre che l’aeronautica, le forze di difesa anti aerea, unità navali del Mar Nero e del Mar Caspio.

Vladimir Putin continua a negare, ma secondo l’intelligence Usa l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sarebbe imminente, mentre i servizi segreti del Regno Unito ipotizzano che Mosca avallerà un golpe interno per istallare a Kiev un governo fantoccio. Un attacco che Mosca ha già condotto a livello informatico, nella notte tra il 13 e il 14 gennaio, con l’obiettivo di destabilizzare il Paese e provocare una paralisi totale del sistema informatico a partire dai siti governativi.
Di fatto la tensione con l’Occidente è alle stelle, con gli Usa e l’Europa che minacciano gravi sanzioni nel caso di invasione. Non è infatti soltanto una questione diplomatica, ma anche economica. L’Europa dipende dal gas russo per il 40% mentre un altro 30% arriva dalla Norvegia e un 30% da Libia e Algeria. Washington sta trattando con il Qatar per incrementare le forniture di gas verso dell’Europa nel caso di attacco da parte di Mosca. Ma si tratta di una corsa contro il tempo perché il gas serve tutto l’anno e in particolar modo nell’inverno in corso. Gas il cui prezzo è talmente aumentato negli ultimi mesi da mettere a rischio molti impianti che se la situazione non si normalizza dovranno fermarsi per l’impossibilità di sostenere costi così elevati per le fonti energetiche.
Di una possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che farà scattare pesantissime sanzioni contro Mosca, si parla dall’inizio del novembre scorso, da quando il Cremlino ha iniziato ad ammassare più di 100mila soldati, aerei, missili e carri armati lungo il confine con Kiev. A nulla sono serviti gli sforzi diplomatici.
La Russia finora ha sempre negato i suoi obiettivi e anzi Vladimir Putin ha chiesto alla Nato di ritirare le proprie truppe da Bulgaria, Romania e dagli altri stati ex comunisti dell’Europa orientale. A loro volta gli Stati Uniti hanno chiesto il ritiro dei militari russi ammassati al confine orientale ucraino intensificando allo stesso tempo le consegne di armamenti difensivi all’Ucraina. L’obiettivo di Mosca sarebbe quello di concludere quanto iniziato nel 2014, quando occupò la Crimea e la annesse.
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