Cibernetica e intelligenza artificiale corrono sempre più velocemente sulle molecole infinitesimali della nanotecnologia.
Un’accelerazione talmente esponenziale da lasciare intravedere il fantascientifico traguardo della velocità della luce: quasi 300 mila chilometri al secondo.
Dall’elettronica alla digitalizzazione, dalla medicina all’ingegneria ai più svariati settori industriali, anche se appena agli inizi, le nanotecnologie determinano performance notevolmente superiori a tutti gli standard precedenti.

“Le nanotecnologie – spiega Sabrina Zuccalà, manager di una azienda del settore – aprono nuove prospettive produttive e occupazionali e sono grado di apportare un contributo fondamentale alla soluzione di problemi globali ed ambientali, perché consentono di realizzare prodotti e processi per usi più specifici, risparmiando risorse e riducendo notevolmente il volume dei rifiuti e delle emissioni”
-
Nel lavoro, nella medicina, nell’ingegneria, a tavola… nella quotidianità del cittadino comune, cosa apporta concretamente la nanotecnologia ?
Per rispondere occorrerebbe un libro intero. Per quanto riguarda la nanotecnologia a protezione delle superfici, che è il mio ambito di intervento specifico, basta guardarci intorno: un monumento salvaguardato, un alimento prodotto senza spreco di tempo, una superficie protetta dai germi, un pavimento sul quale non si scivoli. C’è un mondo di opportunità sul quale investire, per il quale è anche possibile creare opportunità di lavoro. Motivo per il quale la collaborazione con gli enti governativi sta diventando sempre più importante e presente. Il futuro può darci enormi soddisfazioni!
-
Si occupa di nanotecnologie, ma ha una rilevante statura professionale: come si autodefinisce Sabrina Zuccalà?