Siria come Sarajevo il mondo in bilico sul baratro della guerra

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Siria come Sarajevo il mondo in bilico sul baratro della guerra
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La Siria e i rischi di una guerra globale

Dalla guerra fredda al rischio di un conflitto diretto fra russi e iraniani da una parte, Stati Uniti  e alleati occidentali dall’altra. Minaccia dopo minaccia, la Siria potrebbe trasformarsi nel detonatore di una guerra incontrollabile.

Non sono infatti tutti in Siria gli obiettivi della pioggia di missili Usa francesi e inglesi sulle basi di Bashar Assad. Assieme alle installazioni militari, alle centrali di intelligence e alle basi aeree del feroce dittatore siriano, i vari tipi di missili cruise lanciati dalle unità navali nel Mediterraneo e gli  airstrike mirano  a spaccare il fronte che sta aiutando Assad a sopravvivere al massacro del suo popolo.

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Vladimir Putin                        Donald Trump                        Bashar Assad

“Un fronte eterogeneo formato da Erdogan, Putin, gli ayatollah iraniani e gli hezbollah libaneni, che  – afferma Arduino Paniccia, analista di strategie militari e di geopolitica –  non reggerebbe al prolungamento infinito della guerra civile contro Assad e non sarebbe in ogni caso in  grado di  contribuire, senza aiuti internazionali, alla ricostruzione di una Siria distrutta all’90%.”

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Arduino Paniccia
  • Un paese senza futuro…

E con un dittatore che richiede un continuo e sempre più imponente sostegno , ma che è fatalmente destinato ad essere prima o poi deposto. Un alleato insomma sempre più scomodo e fonte di rischi.

  • Scenari strategici complessivi?

L’attacco punitivo per l’ennesimo massacro con i gas di bambini e civili nell’area di Doum, rappresenta anche un esempio della capacità offensiva che  Trump e gli alleati europei di Washington potrebbero scatenare nei confronti dell’Iran se Teheran si ostinerà intervenire ulteriormente in Siria”

  • Oltre al possibile interesse di allentare la morsa delle indagini sul Russian gate, chi c’é a Washington dietro questo indirizzo strategico ?

L’attacco contro Assad evidenzia quanto la guerra infinita in Siria torni strumentalmente utile alla strategia del Consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton e del Segretario alla difesa Usa, il Generale James  Mattis, noti per il loro radicale avversione all’Iran, da loro considerano il satana del medio oriente e il vero nemico di Israele. Una strategia rilanciata dall’alleanza fra sauditi e israeliani.  L’obiettivo di Bolton e di Matts  non è dunque quello di uscire dalla guerra siriana lasciando padroni del campo in medio oriente ayatollah e russi. Bensì quella di impantanarli e di mantenere  salde basi in Siria e nel’area per presidiare ancora il territorio e controllare l’infido alleato irak, sempre piu vicino al nemico iraniano.

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John Bolton e James Mattis
  • Quindi?

Sostenere i ribelli siriani anti Assad, armare  i curdi e combattere gli ultimi resti dell’Isis in territorio siriano

  • Ulteriori tappe?

Stringere il 12 maggio prossimo il cappio del nucleare e  delle sanzioni al collo dell’Iran, in occasione della prevista revisione dell’accordo del 2015.

  • Reazioni di Mosca e Theran?

I russi e gli iraniani potrebbero come risposta attaccare Israele e il Libano o rispondere abbattendo  missili cruise e droni o facendo leva sul  terrorismo in Libano o lanciando missili esiti pericolosissimi e non prevedibili dunque

  • Residue vie d’uscita?

Tentare con ogni mezzo militare civile e diplomatico di riaprire il tavolo delle trattative minacciando un intervento ancora più imponente. Trattative che prima o poi dovranno decidere  i futuri assetti del medio oriente .Siria come Sarajevo il mondo in bilico sul baratro della guerra

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