Giovanni Toti in liquidazione come i saldi estivi. A Forza Italia, proprio come negli slogan più in voga degli sconti di fine stagione, Silvio Berlusconi ha in pratica esposto il cartello fuori tutto, prendendo in contropiede il Presidente della Regione Liguria in piena melina pre exit dalla Babele berlusconiana.

Sull’onda dei sondaggi, che secondo le ultime rilevazioni vedrebbero Fi precipitare al 3,8 per cento, ad un pelo dalla soglia di sbarramento per entrare in Parlamento, l’ex Cavaliere ha attuato la cosiddetta mossa del cavallo ed azzerato tutto, annunciando la formazione di un nuovo partito, anzi di una federazione di formazioni politiche l’Altra Italia, che già dal nome evidenzia novità nella continuità.
Una continuità rappresentata dallo stesso Berlusconi, che come l’Araba Fenice risorge sempre dalle sue ceneri. Del resto se non avesse preso l’iniziativa il fondatore e padre padrone, l’agosto di Forza Italia sarebbe stato ugualmente contrassegnato da emorragie, scissioni e divisioni in serie.

L’esclusione di Toti dal comitato di coordinamento dell’Altra Italia ancora da battezzare, formato da Tajani, Bernini, Gelmini e Sestino Giacomoni, ha costretto il Giovanni Toti ad anticipare l’uscita da Forza Italia. Un addio precipitoso, che a questo punto non si capisce bene se sarà seguito dal gruppo di parlamentari dei quali l’ex delfino di Berlusconi ha sempre fatto capire di essere il riferimento. Un gruppo che comprenderebbe fra gli altri Paolo Romani, Osvaldo Napoli, Gaetano Quagliariello, Laura Ravetto, Luigi Vitali.
A completare la babele dello switch off fra Forza Italia e l’Altra Italia si aggiunge il rifiuto di Mara Carfagna, che con Toti formava il ticket dei cordinatori varato a fine giugno da Berlusconi,di fare parte del vertice della nuova formazione politica. E a meno di un recupero in extremis, che non è da escludere, assieme alla vice Presidente della Camera potrebbero uscire dal vecchio e nuovo Berlusconi party, vari parlamentari fra i quali figurerebbero Andrea Cangini, Roberto Occhiuto, Paolo Russo e Luigi Casciello.
Ma quali le prospettive dopo l’addio agli azzurri dei Toti boys ? Rispetto alla Lega, radicata nei collegi elettorali, per i parlamentari che seguirebbero il Presidente della Regione Liguria e per lo stesso Giovanni Toti si prospetta l’adesione in due tempi a Fratelli d’Italia che è interessata a rafforzarsi al nord ed ha più disponibilità di candidature. Dopo il passaggio al gruppo misto, sotto l’egida di un movimento a vario titolo liberale, i deputati e i senatori e lo stesso Toti entrerebbero ufficialmente nelle fila del partito di Giorgia Meloni e verrebbero ricandidati alle probabili elezioni politiche della primavera 2020.


Per Berlusconi, Toti, Carfagna e gli altri protagonisti dell’epopea di Forza Italia, il bilancio della stagione dei saldi e dei veleni è previsto in autunno.
Un bilancio che, a seconda dell’apertura o meno della crisi politica e della prospettiva delle elezioni anticipate, include anche il peso politico specifico per continuare a fare parte della coalizione di centrodestra. Perché, a differenza dell’ex Cavaliere, Matteo Salvini non fa sconti. 

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