Sull’accordo in dirittura d’arrivo nella maggioranza per la nomina di 40 fra viceministri e sottosegretari, incombe l’ effetto Premier. A Palazzo Chigi i plenipotenziari di Fratelli d’Italia, il Presidente del Senato La Russa ed i Ministri delle politiche agricole e dei rapporti col Parlamento, Lollobrigida e Luca Ciriani, hanno fatto capire agli interlocutori della Lega e di Forza Italia che se si protrae il tira a molla all’interno dei due partiti e fra i tre alleati, sarà la Presidente del Consiglio a stilare come per i Ministri la lista dei 39 incarichi: 9 viceministri e 30 sottosegretari, più il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano già nominato ed al quale dovrebbe essere assegnata delega per l’ intelligence.

Per rimarcare l’accelerazione che Giorgia Meloni ha già iniziato a dare all’azione dell’esecutivo, l’obiettivo è trasformare quello che fino adesso è sempre stato l’assalto agli incarichi di sottogoverno in un ordinato dossier di attribuzioni per competenze. Una esemplare pratica di nomine da chiudere entro il fine settimana in modo da essere varata nel Consiglio dei Ministri di lunedì.
La prima intesa riguarda lo schema complessivo della ripartizione, che dovrebbe ricalcare quella dei dicasteri: il 50% dei posti a FdI e l’altra metà suddivisa tra gli alleati. A Forza Italia, che inizialmente aveva chiesto 12 posti, dovrebbero andare 8 posti: 2 viceministri e 6 sottosegretari, ma si parla anche di 3 vice e 5 sottosegretari. Alla Lega 10 posti: 2 viceministri e 8 o 9 sottosegretari. Quest’ultima variazione dipende dal numero dei sottosegretari, uno o due, che saranno assegnati a Noi Moderati.

Per Fratelli d’Italia viene dato per certo, anzi in pole position, Giovanbattista Fazzolari, braccio destro del Presidente del Consiglio, al quale dovrebbe andare la delega all’Attuazione del programma di governo. Maurizio Leo, responsabile economico di Fd’I, esperto di fisco, dovrebbe diventare il vice di Giancarlo Giorgetti al Ministero dell’Economia con delega alle Finanze. Edmondo Cirielli dovrebbe andare come viceministro alla Farnesina, mentre Andrea Delmastro è favorito come sottosegretario alla Giustizia. Marcello Gemmato dovrebbe diventare sottosegretario alla Salute, Galeazzo Bignami al Mise, Salvatore Deidda alla Difesa, Paola Frassineto alla Scuola. Nella squadra di governo potrebbe entrare anche Augusta Montaruli. La delega all’Innovazione tecnologica dovrebbe invece andare al responsabile Telecomunicazioni del partito, Alessio Butti.
Viene data per decisa anche la lista della Lega: Nicola Molteni viceministro all’Interno, Edoardo Rixi vice alle Infrastrutture, Federico Freni sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon sottosegretario al Lavoro, Lucia Borgonzoni sottosegretaria alla Cultura e Andrea Ostellari (o Jacopo Morrone) alla Giustizia. Per il Carroccio – che rivendicherebbe la delega al Cipe – si parla anche di Giuseppina Castiello (Sud), Vannia Gava (Ambiente e sicurezza energetica) e Rossano Sasso (Istruzione). Circola anche il nome di Pasquale Pepe.

Secondo le ultime “oscillazioni” della galassia berlusconiana che è diventata Forza Italia, i viceministri azzurri dovrebbero essere Sisto alla Giustizia, Barelli all’Interno e, se entra il terzo, Valentini al Mise. Sottosegretari: Casasco al Mef viene considerato sicuro, così come Barachini all’editoria. Possibili, ed ancora eventuali, invece l’ex vicepresidente della Camera Mandelli (alla Salute) e l’ex deputato Perego (alla Difesa). Gli altri nomi nella lista in gestazione di Forza Italia comprendono Bergamini, Mangialavori, Siracusano e Battistoni. Ma le novità sono in progress.
Per quanto riguarda i due probabili sottosegretari di Noi Moderati si fanno i nomi di Renzo Tondo e Giorgio Silli. Il mosaico di viceministri e sottosegretari si incrocia con le scelte delle presidenze di Commissione alla Camera e al Senato. A Palazzo Madama, Fratelli d’Italia dovrebbe ottenere 5 presidenze, 3 alla Lega e 2 a Forza Italia. Stesso schema anche a Montecitorio: 7 presidenze di commissione a FdI, 4 al Carroccio e 3 a FI. Oltre alla Presidenza del Copasir che dovrebbe andare al Pd e che vede contrapposti l’ex Ministro della Difesa Guerini e il lettiano Enrico Borghi, molto ambita la Presidenza della Commissione di Vigilanza Rai, che con l’eventuale apporto della maggioranza di Governo potrebbe essere attribuita ad Azione.
Facebook Comments
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1