La spy story sulle rive del Tevere è solo un tassello del mosaico molto più esteso del crescente assedio dell’intelligence russa e cinese a tutti gli snodi strategici, militari, economici, sanitari, scientifici e politici dell’Italia, dell’Europa e della Nato.
Un assedio condotto a colpi di humint, osint, cybint, digit e sigint , ovvero attraverso contatti, agganci, coinvolgimenti e relazioni interpersonali o le analisi delle fonti aperte e di tutta la vasta gamma delle intercettazioni compiute anche con i satelliti.
Un mondo a parte, letteralmente sotterraneo, dove tutti controllano tutti e niente viene dato per scontato. Crocevia del Mediterraneo e dell’Europa, il nostro Paese è al centro di tutto: dello scontro economico, energetico e scientifico-sanitario fra occidente, Russia e Cina, come della accentuazione della guerra fredda mai finita fra Washington, Londra, Mosca e Pechino.
Come e evidenziano i rapporti dell’intelligence Usa, sui continui e ripetuti interventi da parte russa per manipolare i risultati delle elezioni presidenziali americane, la capacità di penetrazione digitale e cibernetica degli apparati spionistici di Mosca e Pechino è insidiosa e in continua evoluzione.
A dispetto delle manifestazioni ufficiali, e di facciata, di cooperazione e interessi bilaterali.
Cooperazione e interessi bilaterali finalizzati alle cortine fumogene per ingannare alcuni ingenui politici italiani e per coprire le attività sottotraccia delle agenzie di intelligence che hanno il compito di razziare brevetti e documenti industriali e militari e manipolare tutto il manipolabile per favorire campagne di influenza, accordi economici trappola e sbilanciati a favore degli interessi geo politici russi o cinesi.
Una spy story, quella di Roma, cartina di tornasole di una guerra occulta combattuta a colpi di inganni, ricatti e giochi di specchi per imporre una presunta supremazia ideologica, culturale e economica senza scrupoli.