L’Attila e la difesa della stabilità
Metafore e suggestioni alla prima della Scala di Milano, dove rimbalzano da Roma i grovigli del caos politico attorno ad una manovra finanziaria criptica, sulla quale il Governo ha chiesto una fiducia definita al buio. Come denunciano le opposizioni, e sottovoce, anche più di qualche parlamentare della maggioranza gialloverde.
All’inizio dell’Attila di Giuseppe Verdi, l’ingresso del Presidente della Repubblica è stato accolto da un applauso infinito e insistito che sapeva di implorazione della Milano e dell‘Italia sane e laboriose al Capo dello Stato, Sergio Mattarella: Presidente salvaci tu !
Un appello accorato della capitale industriale, ideale rappresentante del Paese che vuole crescere e progredire, al garante della Costituzione affinché metaforicamente il Presidente rinnovi il miracolo di Papa Leone Magno e impedisca che il flagello di Dio devasti l’Italia.
Sulla manovra vi sono infatti più interrogativi che certezze. A cominciare dalla proposta di mediazione che il Premier Giuseppe Conte presenterà a Bruxelles per tentare di disinnescare l’avvio della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
Fra l’andata e il ritorno di Conte, la manovra, che avrà ricevuto la fiducia della Camera, verrà infatti totalmente rimessa in discussione al Senato dove, oltre all’incognita della stangata fiscale sulle auto, incombono le cifre insostenibili del reddito di cittadinanza e della cosiddetta quota 100 della riforma della Fornero.
Due Attila contabili in grado da soli di colpire a morte senza possibilità di rimedio il bilancio dello Stato.