Autobus vecchi, pericolosi e sempre più inquinanti. La statistiche del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci, evidenziano come l’80,4% degli autobus in circolazione in Italia sia stato immatricolato entro il 2012. E soltanto il 19,6% è stato immatricolato a partire dal 2013.I dati Aci evidenziano come in Italia il parco circolante di autobus continui a crescere, tanto che nel 2018 ha superato quota 100.000 veicoli, mentre nell’ultimo anno le immatricolazioni di nuovi mezzi sono calate rispetto al precedente.
Sono proprio questi due elementi a causare il fatto che l’età media del parco circolante di autobus in Italia sia piuttosto elevata, dal momento che si continuano a mantenere in circolazione anche gli autobus più vecchi ed il tasso di sostituzione dei vecchi mezzi con mezzi nuovi è molto basso.
Lo confermano soprattutto i dati elaborati sull’età media degli autobus italiani, dai quali risulta che in Italia gli autobus in circolazione hanno circa 11,4 anni di media, a fronte dell’età media europea di circa 7,5 anni.
Le conseguenze di questa situazione determinano una minore sicurezza della circolazione e un maggior impatto ambientale. Gli autobus più vecchi ancora in circolazione, infatti, hanno dispositivi di sicurezza non aggiornati con le tecnologie più recenti e allo stesso tempo presentano livelli di emissioni di sostanze inquinanti molto più elevati rispetto ai mezzi di ultima generazione.
Proprio nella direzione di accelerare il tasso di rinnovo del parco circolante di autobus va il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per il rinnovo del parco autobus con mezzi a basso impatto. Piano che prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro nel periodo 2019-2033 e punta al rinnovamento del parco di autobus adibiti al trasporto pubblico locale, investendo in particolare su mezzi meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni.
Dai dati emerge inoltre che la regione in cui vi è la maggior percentuale di autobus immatricolati fino al 2012 ancora in circolazione è la Sardegna (92,2% sul totale degli autobus in circolazione), seguita da Calabria (90,5%) e Basilicata (90,3%).
Anche le posizioni successive della graduatoria sono occupate da regioni del Sud Italia. In generale si può quindi dire che la percentuale di autobus vecchi ancora in circolazione è maggiore al sud che nelle altre zone d’Italia.
A differenza delle galline vecchie, che fanno un buon brodo, gli autobus da rottamare fanno guadagnare molto di più ai proprietari, ma inquinano in maniera esponenziale e rappresentano un grave rischio per i passeggeri e la circolazione stradale.
Fonte: LaPresse