Niente figli per scelta con la sterilizzazione
E’ la “più affidabile” tra le tecniche di sterilizzazione maschile, ma in Italia è avvolta da un tabù e da molti pregiudizi, mentre c’è un aumento esponenziale di richieste. Parliamo della vasectomia: il taglio e la legatura dei dotti deferenti dell’uomo, due tubicini all’interno dei quali viaggiano gli spermatozoi prima di mescolarsi al liquido seminale prodotto dalla prostata.
Fino al 1978 la vasectomia in Italia era vietata, poi con la legge 194 sull’aborto è stata di fatto legalizzata. “Ma purtroppo la legge non è chiara anche se ci sono diverse sentenze della Cassazione che sottolineano come la sterilizzazione maschile non sia reato” dichiara all’agenzia AdnKronos Gabriele Antonini, chirurgo urologo conosciuto a livello internazionale per l’approccio mini-invasivo alle patologie maschili.
Le stime mondiali sulla vasectomia parlano di 50-60 milioni di uomini sterilizzati e del 5% delle coppie in età riproduttiva che hanno scelto questo metodo di contraccezione definitivo. La pratica è diffusissima in Nuova Zelanda (23% degli uomini), Stati Uniti e Olanda (11%), Australia (10%), Cina (8%), India e Gran Bretagna (7%).
In Italia la richiesta è paragonabile a quella del resto d’Europa, ma è difficilissimo trovare un centro dove effettuarla e il più delle volte le coppie sono disorientate si scoraggiano e desistono dal farla. Secondo gli esperti il ‘tabù vasectomia’ nel nostro Paese è legato a diversi fattori. C’è una difficoltà culturale, anche tra i medici, nell’affrontare la scelta del maschio di sterilizzarsi. Si può parlare di obiezioni di coscienza anche in questo caso, come avviene con l’interruzione volontaria di gravidanza. Non è facile trovare un centro pubblico che accetti la richiesta di una vasectomia.
Secondo la banca dati online del Ministero della Salute, tra il 1999 e il 2005 i ricoveri per sterilizzazione maschile sono stati soltanto 653. Gli interventi classificati come vasectomia 1.717, ma di questi solo 397 sono stati registrati come sterilizzazione dell’uomo.
Ma quando l’uomo sceglie di sottoporsi a una vasectomia? Ovviamente nel caso in cui la coppia non desideri più avere una procreazione fisiologica, ma non solo. La vasectomia è indicata infatti in tutti i casi in cui gli uomini soffrono di frequenti infiammazione dei testicoli con dolore diffuso e alterazione significativa della qualità della vita, e nei casi che determinano problemi di erezione in seguito all’uso del profilattico o ancora per evitare che la moglie assuma terapie ormonali croniche che potrebbero nel tempo lederne lo stato di salute e l’integrità fisica.
Per quanto riguarda la possibilità di ripercussioni sulla virilità dopo l’intervento, chirurghi e urologi assicurano che assolutamente non ci sono conseguenze. La procedura non inibisce a nessun livello l’erezione o il raggiungimento dell’orgasmo. Inoltre è possibile anche procedere a una vasectomia senza bisturi. E’ un intervento di piccola entità, sicuro e poco traumatico. Questo tipo di tecnica, diffusissima negli Stati Uniti, si effettua in regime ambulatoriale con una tecnica che non prevede il ‘taglio’ chirurgico. Dopo una lieve anestesia locale si utilizzano due piccoli strumenti speciali che la rendono, in mani esperte, estremamente rapida e senza traumi.
Ma la vasectomia è una procedura che va considerata definitiva o è reversibile? Esiste la possibilità di ricanalizzare i dotti deferenti con la microchirurgia, ma non ci sono garanzie di ripristino della fertilità naturale, chiarisce il chirurgo urologo Gabriele Antonini. Per questo motivo va considerata la possibilità di crioconservare gli spermatozoi in caso di ripensamento.
La scelta della vasectomia va condivisa sempre all’interno della coppia che deve essere adeguatamente informata. La decisione finale, secondo gli esperti, dovrebbe comunque spettare all’uomo.
Fonte: Agenzia AdnKronos