Stallo su stallo nel centrodestra. Paradossalmente sono i positivi sondaggi complessivi della coalizione moderata ad alimentare divisioni e contrapposizioni. Dietro i nodi delle candidature ancora da decidere per il Campidoglio e il Comune di Milano c’è la corsa alla leadership del centrodestra.
Una leadership che sull’onda lunga del successo alle politiche, preannunciata dai sondaggi, potrebbe valere Palazzo Chigi.
La corsia di sorpasso sulla Lega imboccata da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia determina la moltiplicazione delle iniziative di Matteo Salvini per evitare l’aggancio dei sondaggi e soprattutto lo scavalco elettorale.
Mentre a Milano l’alternanza fra destra e sinistra è tradizionalmente fluida, a Roma città snodo delle maggioranze politiche del paese, l’eventuale successo del candidato o della candidata di Fratelli d’Italia metterebbe le ali al crescente appeal politico di Giorgia Meloni e la lancerebbe in pole position per la premiership.
La Presidente di Fratelli d’Italia perfeziona intanto l’ auto imprimatur e giovedì 3 giugno incontra il Premier Mario Draghi.
Salvini replica rilanciando. Si spiega così il referendum sulla giustizia promosso assieme al partito radicale e l’opa lanciata nei confronti di Forza Italia, sotto botta per la mini scissione dei 12 deputati passati al nuovo gruppo parlamentare “ coraggio Italia” i cui leader il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha partecipato al vertice di centrodestra.
Il corteggiamento del leader della Lega non ha convinto del tutto Silvio Berlusconi che sarebbe pronto a rientrare nella mischia. Fra le cinque grandi città che fra settembre e ottobre rinnoveranno le amministrazioni, soltanto Napoli ha già due candidati di spicco per la successione all’uscente sindaco Luigi De Magistris: il Magistrato Catello Maresca per il centrodestra e l’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi per la coalizione Pd, 5 Stelle e Leu.
Il naufragio della stessa alleanza a Roma e la frammentazione fra Roberto Gualtieri, l’indipendente Carlo Calenda e Virgina Raggi, che si ripresenta nonostante il moltiplicarsi degli inciampi come quello della targa sbagliata per Carlo Azeglio Ciampi, potrebbe favorire il successo del centrodestra. Purché Salvini, Meloni e Tajani non la tirino troppo a lungo e propongano un candidato di qualità, conosciuto e in grado di rimettere in piedi la Capitale.
Al momento i nomi per la Capitale sono quelli di Enrico Michetti, 55anni, Professore di diritto all’Università di Cassino, molto popolare per gli editoriali trasmessi da una radio privata, indicato da Fratelli d’Italia, e del magistrato ed editorialista tv Simonetta Matone, sostenuta da Forza Italia.
Specularmente anche il centrosinistra patisce la carenza di classe dirigente e di ricambio politico. I grillini, impantanati nel braccio di ferro fra Giuseppe Conte e la piattaforma Rousseau, alla quale il Garante della privacy ha intimato di consegnare al movimento gli elenchi degli iscritti, annaspano senza una rotta e senza leader riconosciuti.
In salita anche le scelte dei candidati Pd per Torino e Bologna. In Calabria, invece, per fronteggiare il capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto, accordo trovato nel centrosinistra su Enzo Ciconte intellettuale e storico, con varie esperienze parlamentari.
Il cielo sopra Palazzo Chigi è solo relativamente sereno. L’effetto Draghi ha per il momento ridimensionato le fughe in avanti del Nazareno e di Salvini. Ma a rendere instabile l’assetto della maggioranza di governo è il caos del movimento 5 Stelle. Anche se fra i grillini cresce il numero di quanti riflettono sulla frase di John Fitzgerald Kennedy: “chi cerca di ottenere il potere cavalcando la tigre finisce per esserne divorato”
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1