Salvi in Cassazione. Presieduto dal Capo dello Stato, il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha eletto a larga maggioranza Giovanni Salvi nuovo Procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione.
A Salvi sono andati 12 voti, quelli dei 5 togati di Autonomia & Indipendenza, dei 4 di Area e dei 3 laici eletti in quota 5Stelle.
Il Procuratore Generale di Napoli, Luigi Riello ha ottenuto 4 voti, quelli dei 3 togati di Magistratura Indipendente e del laico di Forza Italia Michele Cerabona.
All’avvocato Generale della Cassazione, Marcello Matera sono andati 3 voti, quelli dei 3 togati di Unicost. Cinque i Consiglieri astenutisi.
Dopo gli effetti dirompenti dell’inchiesta sul cosiddetto caso Palamara, che ha determinato le dimissioni del precedente Procuratore Generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, e di 5 consiglieri togati di Palazzo dei Marescialli, la nomina di Giovanni Salvi, 67 anni, una lunga e prestigiosa carriera di Pretore, Pm, Procuratore della Repubblica antimafia a Catania e Procuratore Generale a Roma, ripristina la piena legittimità, la funzionalità e la credibilità del vertice dell’ordine giudiziario e concretizza la svolta sollecitata alla Magistratura dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Blitz di Bergoglio per il controllo finanziario della Chiesa
Un guerriero, soldato di Cristo, a guardia delle finanze vaticane. Papa Francesco ha nominato un gesuita alla Prefettura del l’Economia della Santa Sede. Si tratta di don Juan Guerrero Alves, che va ad occupare l’incarico ricoperto dal Cardinale australiano George Pell sospeso in seguito alle accuse di abusi sessuali sui minori, Accuse per le quali il porporato è stato processato, condannato sei anni di carcere ed attualmente recluso a Melburne.
Don Antonio Guerrero Alves è nato 60 anni fa a Mérida, in Spagna, ha tre lauree, in economia, filosofia e teologia ed assume l’incarico senza ricevere il grado di Arcivescovo. Rimane, cioè, un semplice religioso al servizio del Papa. Prima della nomina a Prefetto, da Consigliere Generale della Compagnia di Gesù era delegato per le Case e Opere Romane dei gesuiti.
La Segreteria per l’economia redige il bilancio della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e risponde direttamente al Papa. Dopo gli scandali a ripetizione, le inchieste e gli arresti per le incredibili speculazioni costate centinaia e centinaia di milioni di euro provenienti dall’ Obolo di San Pietro, le offerte che da tutto il mondo pervengono al Papa per le opere di carità, Bergoglio ha scelto una persona di fiducia, esperta del settore, ma del tutto estranea alla Curia, per avviare una radicale bonifica che faccia emergere la gestione di tutto il patrimonio immobiliare e finanziario del Vaticano. A costo di scoprire verità inconfessabili.
Una bonifica che procederà parallelamente con l’attività del neo Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano nominato il 3 ottobre scorso dal Papa: l’ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone.