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Chi può battere Trump? Democratici senza risposta

Pubblichiamo l’analisi del Washington Post sulle Presidenziali Usa del 2020 dopo il dibattito di Miami fra i numerosi candidati democratici 

Chi può battere Trump Democratici senza risposta

Chi può battere Trump Democratici senza rispostaChi può battere il Presidente Trump? Per gli elettori democratici, questa è la domanda principale quando esaminano il loro campo di candidati presidenziali del 2020. Eppure il primo round dei dibattiti del partito ha lasciato la risposta ancora più confusa di prima che tutti arrivassero a Miami.

L’ex vicepresidente Joe Biden, che ha messo in palio la sua candidatura per affermare di essere il più possibile una chance contro Trump, ha passato una brutta notte.
Quelli che hanno fatto bene,tra cui le Senatrici Kamala Devi Harris (California) ed Elizabeth Warren (Massachusetts) hanno evidenziato le loro vulnerabilità.

Vulnerabilità che riguardano anche il Senatore indipendente Bernie Sanders (Vermont), unico socialista democratico autoproclamato tra i candidati. Pochi  dei pur numerosi candidati hanno lasciato un segno sugli elettori, con le eccezioni del Sindaco di South Bend, Indiana, Pete Buttigieg e il Senatore Cory Booker (New Jersey).Chi può battere Trump Democratici senza risposta

Le due notti e le quattro ore di dibattito hanno anche messo in evidenza la sinistra liberal del Partito Democratico e in che modo molti dei candidati sono più concentrati sull’appellarsi alle priorità dei loro gruppi costituenti più liberali, piuttosto che rivolgersi alla massa di elettori con cui devono connettersi in un’elezione generale.

Dalle due notti di dibattito è emerso che i democratici si battono per depenalizzare il confine col Messico e la copertura sanitaria per gli immigrati senza documenti, pur essendo divisi sulla cruciale questione se l’assicurazione sanitaria privata resti o vada tolta. I funzionari della campagna di Trump che circolavano a Miami durante la settimana sembravano soddisfatti.

Il brusco scontro tra Harris e Biden sull’opposizione agli obblighi di scolarizzazione obbligatoria dell’ex vicepresidente all’inizio della sua carriera politica e le sue recenti osservazioni sul lavoro con i Senatori segregazionisti,  é stato il momento più elettrizzante delle due notti. Ha esposto ad una sfida più ampia il candidato che ha superato virtualmente tutti i sondaggi nazionali e statali.

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Joe Biden

“Quella ragazzina vittima dei segrazionisti ero io”: ha incalzato Harris rivolgendosi a Biden che ha replicato che il dibattito sulle presidenziali del 2020 non dovrebbe riguardare il passato, ed ha tentato di recuperare affrontando il tema di dove lui avrebbe portato il paese rispetto a dove è stato per più di quattro decenni nella vita pubblica.

I consiglieri di Biden sperano che gli elettori non lo giudicheranno con una lettura selettiva dell’attacco della Harris,ma dalla totalità dell’intervento.

Se si dovesse verificare questo, allora la forza che Biden ha dimostrato nei primi sondaggi, con il sostegno di vari gruppi del partito, potrebbe rivelarsi duratura.

Secondo i report giornalistici gli elettori afroamericani nella Carolina del Sud non si erano dimostrati particolarmente preoccupati di quello che Biden aveva detto a proposito dei senatori segregazionisti e hanno mantenuto il loro affetto per lui. Gli attacchi di Kamala Harris cambieranno qualcosa di tutto ciò? La risposta diventerà evidente con i futuri round di sondaggi.

La campagna di Biden si è svolta su due binari: uno positivo ed un altro non così positivo. Tra gli aspetti positivi, ha affermato che è meglio di qualsiasi altro democratico possa vincere nei vari stati che probabilmente decideranno le primarie democratiche per le Presidenziali – Pennsylvania, Michigan e Wisconsin – e che possa detenere il Minnesota e forse competere nell’Iowa.Chi può battere Trump Democratici senza risposta

Ma la logica della “eleggibilità” dipende da un candidato che dà agli elettori democratici la fiducia che può prevalere contro un Presidente esperto, spietato e dominante che ha dimostrato la capacità di controllare e dirigere la conversazione politica con alcuni tweet o commenti dallo Studio Ovale o dalla White House South Lawn.

Sulla questione della performance del candidato, Biden ha sollevato domande su se stesso. Per un periodo di settimane, le polemiche hanno interrotto la sua campagna – compresa la sua indolenza con le donne, un’inversione di tendenza nell’eliminare l’emendamento Hyde sull’aborto, la questione della razza e i suoi commenti sui segregazionisti meridionali.

Nel dibattito di giovedì e a volte lungo il percorso della campagna, le abilità dialettiche di Biden sono state messe in discussione. Alcuni momenti è il Biden visto a lungo sul palcoscenico pubblico: acuto, frizzante, coinvolgente, indignato, emotivo. In altri momenti, sembra arrugginito e sta ancora cercando di ottenere una spinta per la sua campagna. A lungo criticato per essere troppo “ventoso”, si è auto limitato due volte durante la discussione di giovedì, dicendo ad un certo punto “Il mio tempo è scaduto”.

Ciò riecheggia l’argomentazione lanciata contro di lui dal Senatore repubblicano Eric Swalwell (California): “È giunto il momento per la generazione di Biden Sanders di passare la torcia ai giovani democratici” . Swalwell ha ricordato al pubblico che Biden aveva detto esattamente questo come giovane senatore candidato alla presidenza nel 1988.Chi può battere Trump Democratici senza risposta

“Sto ancora trattenendo quella torcia”, ha replicato  Biden a Swalwell.

Nessuna campagna funziona in modo impeccabile; tutti incontrano ostacoli. È il migliore che supera quegli ostacoli e va avanti.

La posizione di Biden è stata indebolita. Ma chi è stato rafforzato? Chi può fare un caso elettorale generale più forte? Chi ha più attributi e meno vulnerabilità?

Harris è stata sicuramente aiutata dal dibattito. La sua critica aggressiva di Biden potrebbe essere una delega per la sua affermazione che sarebbe in grado di reggere il confronto contro Trump. È un talento politico, ma finora nella campagna – sostengono quanti l’hanno conosciuta e apprezzata come procuratore generale in California – ha applicato quei talenti in modo non uniforme.

E’ stata audace nell’affrontare Biden, ma ha anche una vena prudente. Quando Sanders ha proposto di dare ai criminali incarcerati, compresi terroristi o criminali sessuali, il diritto di voto, le è stato chiesto se fosse d’accordo. La risposta per chiunque intendesse un’elezione generale sembrava ovvia – per dire di no. Invece, Harris ha detto che era aperta a “un dibattito”.

Ha lottato fin dai primi giorni della sua campagna per chiarire le domande su quale sia il suo supporto per Medicare-per-tutti,  i mezzi per il futuro del settore assicurativo privato. Una polemica divampata di nuovo quando ha alzato la mano per dire che era pronta a sbarazzarsi della sua assicurazione privata a favore di un piano di assistenza sanitaria del governo. Ma successivamente ha detto che ha frainteso la domanda.

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Kamala Harris

Sul suo attacco a Biden i giornali hanno fatto i titoli sul post-dibattito. Ma con un ampio numero di candidati, l’attacco alla politica è imprevedibile. Anche la persona all’attacco può farsi male. Questa era una delle ragioni per cui molti strateghi prevedevano meno fuochi d’artificio a Miami. I rischi possono superare i benefici, specialmente quando si tratta di politica razziale.

Warren si è distinta la prima notte dei due round di dibattito, in parte perché è stata in grado di incapsulare la montagna delle iniziative politiche che ha emesso in un messaggio generale su un’economia che funziona per alcuni – le più ricche e le più grandi corporazioni – ma non per tutti questo rimane un punto di forza.

Ciò che rimane da chiarire è se nella strategia elettorale in risposta alla campagna di Trump, i Democratici debbano condurre una campagna simile e potenzialmente divisiva per generare l’entusiasmo che mancava nel 2016.

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Elizabeth Warren e Kamala Harris

La Warren e il suo team sono pronti a portare avanti questa strategia con gli elettori democratici, ma allo stesso tempo si chiedono: stiamo polarizzando ulteriormente l’elettorato nel modo giusto?

Biden, che richiede una campagna meno divisiva e un’apertura a collaborare e a scendere a compromessi con i repubblicani, sta offrendo il contrario.

Forse si è messa troppo carne al fuoco ne primo round di dibattiti fra i candidati democratici: troppa, senza dubbio. Questo è ancora un momento in cui la maggior parte degli elettori sta prestando attenzione, anche se il seguito per le due notti è stato comunque notevole.Chi può battere Trump Democratici senza risposta

La dimensione del campo mostra che i candidati credono che qualsiasi cosa possa accadere nella lotta per la nomina.

Il confronto di Miami lascia intravedere che prima della scelta del candidato anti Trump le primarie prima che si risolvano daranno vita ad una lunga battaglia fra un certo numero di candidati.Chi può battere Trump Democratici senza risposta

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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