Putin è in un vicolo cieco, ma bisogna stare attentissimi a non dargli il minimo alibi per l’irresponsabile ricorso alle armi chimiche o peggio a bombe nucleari tattiche di portata circoscritta: dietro le quinte dei tre massimi vertici politico militari dell’occidente, G7, Nato e Consiglio europeo, è questo in estrema sintesi il punto della situazione.![Chubais o altri l’occidente punta alla svolta anti Putin](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2022/03/220324b-001-600x341.jpg)
Gli alleati forniranno all’Ucraina gli armamenti necessari per fronteggiare ancora meglio di quanto non stiano già eroicamente facendo l’invasione russa e sosterranno la popolazione civile con aiuti finanziari e umanitari. A porte chiuse inoltre il bilancio top secret di un mese di guerra ha delineato i moltissimi lati deboli dell’armata di Mosca, soprattutto l’inadeguatezza organizzativa e di coordinamento, la pessima manutenzione di mezzi e armamenti, nonché la fragilità psicofisica delle truppe, ma anche i punti di forza: la precisione dei lanci dei missili ipersonici e a lunga gittata coordinati dai rilevamenti satellitari, il prudente ricorso ai bombardamenti aerei ad alta quota, la sistematica tattica dell’accerchiamento e dell’annientamento dei centri abitati.
“Anche se non è possibile coinvolgere né Nato né Ue nella garanzia di una no fly zone”, ha precisato il Premier Mario Draghi, a preoccupare i leader occidentali sono i possibili colpi di coda di un Putin stretto fra il fallimentare andamento dell’invasione e il tracollo economico.
Preoccupazioni bilanciate, come hanno annunciato il Presidente americano Biden, il segretario della Nato Stoltemberg, il Premier inglese Johnson, il Presidente Francese Macron e il Presidente del Consiglio italiano, col potenziamento dell’intero sistema difensivo dell’Alleanza atlantica ai confini con l’Ucraina, la Bielorussia, e per quanto riguarda i paesi baltici con la stessa federazione russa.
Positivo il riferimento di Stoltemberg alla Cina. Pechino avrebbe informalmente confermato, in particolare durante la recente videoconferenza fra Biden e Xi Jinping, che non fornirà armamenti a Mosca e attiverà interventi diplomatici per porre fine al conflitto. Non ha detto come, ma è già qualcosa.
Il più duro nei confronti della Russia è stato il Premier Britannico che nel corso del vertice e subliminalmente durante la conferenza stampa, ha fatto capire che a Londra e a Washington ci si attende possa scattare una sorta di notte dei lunghi coltelli moscovita. In altre parole la messa in discussione, più o meno cruenta, del potere di Putin. Le prospettive di un cambio al vertice del Cremlino potrebbero rappresentare la chiave di lettura delle clamorose dimissioni e del repentino allontamamento dalla Russia di Anatolij Chubais.
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