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Confindustria: poker di candidati per il vertice

Il traguardo é la svolta, di credibilità ed influenza politica, per la successione a Carlo Bonomi alla Presidenza di Confindustria, la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi italiane, che aggrega oltre 150.000 imprese, compresi gli istituti di credito e dal 1993 anche le aziende pubbliche, per un totale di quasi cinque milioni e mezzo di addetti.

Entro domani si concluderà la verifica da parte della commissione designatrice dei cosiddetti “saggi”, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi, riguardo la documentazione presentata dai quattro candidati.

Concluso questo controllo inizierà la campagna elettorale vera e propria attraverso gli incontri con le diverse organizzazioni territoriali e di categoria. La prima a pronunciarsi sarà Assolombarda, la più importante articolazione territoriale di Confindustria.

A meno di colpi di scena ai blocchi di partenza ci saranno i quattro imprenditori che hanno raccolto le firme di almeno 18 membri del consiglio generale (il 10% dei 185 componenti) sono:Confindustria: poker di candidati per il vertice

  • Antonio Gozzi Presidente di Federacciai

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  • Alberto Marenghi Amministratore delegato delle aziende di famiglia la Cartiera Mantovana e la Cartiera Galliera

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  • Emanuele Orsini vicepresidente di Confindustria con delega al Credito

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  • Edoardo Garrone Presidente di ERG e de Il Sole 24 Ore.

Secondo quello che sta emergendo, la consultazione dovrebbe risolversi allo sprint fra Emanuele Orsini ed Edoardo Garrone. Entrambi hanno ottenuto fra quaranta e cinquanta firme su 185 membri del consiglio generale. Seguono Antonio Gozzi cui sono attribuiti trenta voti e Alberto Marenghi con venti.

Per essere ammessi all’assemblea generale del 4 aprile, che emetterà il verdetto definitivo, serve almeno il quorum del 20%. Ecco perché i tre saggi nel corso dei loro incontri cercheranno di favorire le alleanze fra i vari candidati.

Già adesso, per esempio si parla di possibili intese fra Emanuele Orsini e Antonio Gozzi mentre i voti di Marenghi potrebbero convergere su Garrone.

Ma a verificare come stanno davvero le cose saranno i saggi da domani in poi. A vagliare saranno anche i probiviri e il comitato etico che in base allo statuto di Confindustria dovranno verificare “il profilo personale, imprenditoriale, professionale e associativo, nonché la piena e conforme adesione all’impianto etico e valoriale del sistema associativo”.Confindustria: poker di candidati per il vertice

Non si tratta di un passaggio formale. I “saggi” controlleranno la correttezza delle firme che ciascun candidato ha presentato  e se il sostenitore rappresenta una realtà che non ha pagato la quota associativa, per esempio, la firma potrebbe essere considerata nulla.

L’importanza di questi elementi di valutazione é emersa quando Edoardo Garrone ha dribblato le voci di possibili dimissioni dalla presidenza della casa editrice de Il Sole 24 ore di proprietà della Confindustria. Un comunicato dell’azienda spiega che non esiste alcuna disposizione normativa o regolamentare che sancisca l’incompatibilità con la candidatura alla Presidenza di Confindustria.

Come sempre accaduto nella storia recente di Confindustria nella gara per la presidenza si confrontano il partito dei “grandi” e i “piccoli”. Alla prima componente appartengono le candidature di Garrone e Gozzi, alla seconda Marenghi e Orsini. Quest’ultimo ha ottenuto l’endorsement dell’AD di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, il  parere del quale, ha un peso specifico elevato.

Il dibattito interno, fino adesso incentratosi sulla necessità o meno di avere alla guida un grande imprenditore dopo due presidenze espresse dalla piccola e media imprenditoria, si svilupperà da ora in poi principalmente sul confronto tra le linee programmatiche dei candidati.

A influenzare il risultato saranno le aziende di Confindustria a partecipazione pubblica il cui posizionamento nelle elezioni più recenti è stato decisivo. Dopo Orsini i pronostici dell’avvio del confronto elettorale attribuiscono buoni numeri anche a Edoardo Garrone che ha l’appoggio di Assolombarda, del Piemonte e di parte del Veneto.

Per  Antonio Gozzi, c’è il sostegno di Brescia e Bergamo, della Toscana e del Mezzogiorno, mentre Marenghi, nel segno della continuità, viene appoggiato dall’attuale Presidente Bonomi e potrebbe far confluire voti su uno degli altri papabili.Confindustria: poker di candidati per il vertice

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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