La commossa commemorazione a Palazzo dei Marescialli di Vittorio Bachelet, il vice Presidente del Csm assassinato dai terroristi delle Brigate Rosse nel 1980, ha rilanciato anche per effetto del significativo intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’esigenza di concretizzare la sostanziale unitarietà dell’organo di autogoverno della magistratura.

Una coerente unitarietà riguardante in particolare le imminenti e delicate scelte dei nuovi vertici della Procura della Repubblica e della Procura Generale di Roma.
Prospettive che sembrano contraddette dalla scelta a maggioranza, da parte del plenum del Csm, del nuovo Procuratore Generale di Genova, Roberto Aniello, finora sostituto Pg in Cassazione, che ha ottenuto 13 voti contro gli 8 andati a Mario Pinelli, anche lui sostituto Pg in Cassazione.
Il Plenum del Csm ha deciso a maggioranza anche la nomine di due Procuratore aggiunti per Roma, Ilaria Calò e Stefano Pesci.
Ilaria Calò, attuale Sostituto procuratore a Roma, ha prevalso sul collega Giancarlo Cirielli con 12 voti a 3, e 8 astensioni.
Stefano Pesci, ha ottenuto 11 voti contro i 4 del collega sostituto Procuratore della Capitale Nicola Maiorano. Anche in questo caso si sono registrate numerose astensioni, 7.
Il voto è stato preceduto da due richieste di ritorno delle delibere in commissione.In particolare da parte del Consigliere Nino Di Matteo che riteneva necessario un approfondimento su un altro candidato, Erminio Amelio.
Il confronto del plenum sulle tre nomine non ha tuttavia disperso l’effetto Bachelet, al quale ci si richiama per decisioni il più possibile condivise e unitarie, riguardanti la prossima scelta del nuovo Procuratore di Roma.
Nonostante lo stretto riserbo si profilerebbe la prevalenza della legittimità della valutazione dei titoli dei tre candidati proposti dalla Quinta commissione referente per gli incarichi direttivi.
Indicati nell’ordine per voti e per titoli: il Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi con due voti, il Procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, con un voto, ed il Procuratore Aggiunto di Roma e attuale reggente dell’Ufficio, Michele Prestipino, con un voto. Due gli astenuti. Si punta ad una ampia convergenza su un solo candidato e ad evitare, soprattutto ricorsi per eventuali carenze di titoli.
Anche se a proposito del richiamo allo spirito unitario, a margine del plemum di stamattina un consigliere vicino alle posizioni di Autonomia e Indipendenza, la componente dell’Anm guidata da Piercamillo Davigo, ha dichiarato: ” oltre all’unitarietà Bachelet ci ha insegnato a ragionare con la propria testa….”
Maggiori prospettive unitarie si prefigurano, fra Pasqua e l’inizio dell’estate, per la scelta alla Procura Generale di Roma del successore di Giovanni Salvi, nominato Procuratore generale della Corte di Cassazione. Fra le numerose candidature viene considerata in pole position soprattutto quella dell’attuale Procuratore Generale di Lecce Antonio Maruccia.
